Tecnologia

Sconfitto il tumore al seno, si dedica alla cura delle donne africane:…

  • Abbonati
  • Accedi
NON PROFIT

Sconfitto il tumore al seno, si dedica alla cura delle donne africane: così è nato il progetto 4aWoman

Nel 2009 ha scoperto un tumore al seno che l'ha spinta a dedicare la sua vita alla cura di migliaia di donne in Africa. E' la storia di Cinzia Catalfamo, milanese di 49 anni, impegnata da venti nello sviluppo di progetti umanitari in Madagascar, Paese di cui è stata Console generale onorario italiano per 15 anni. Dal 2010, dopo essere guarita, ha avviato con la Fondazione Akbaraly, dal nome del marito imprenditore indiano di successo, il progetto “4aWoman”, realizzando due strutture e un'unità mobile per supportare la popolazione femminile malgascia nella sensibilizzazione e nella prevenzione dei tumori al seno e al collo dell'utero.

E dal suo percorso di guarigione nasce anche l'ultima iniziativa: oggi, a partire dalle 19:30, la Pinacoteca Ambrosiana di Milano (piazza Pio XI, 2) ospita una serata con protagonista l'arte per raccogliere fondi utili allo sviluppo di un terzo centro e di una serie di iniziative umanitarie, questa volta nella capitale Antananarivo. Ad essere messi all'asta sono i 48 tasselli quadrati di una grande opera mosaico dal titolo Cosmic hug (Abbraccio cosmico) 4aWoman, realizzata dall'artista Enrico Magnani che si potrà ammirare per la prima ed ultima volta nella sua interezza. La serata, condotta da Alessandro Cecchi Paone, prevede anche una cena a cura dello chef Paolo Amadori e il concerto della multietnica Orchestra dei Popoli.

“I tumori femminili sono la prima causa di morte delle donne africane - spiega Cinzia Catalfamo, laurea in Economia alla Bocconi - che in media hanno 8 figli e sono attaccate dal tumore a partire dai 25 anni. Il tasso di positività al virus Hpv, causa del tumore al collo dell'utero, riscontrato nei centri su un campione di 1.300 donne tra i 35 e i 50 anni è pari al 23%, ovvero 3 volte superiore a quello riscontrato in Europa. Quello di presenza di tumori già esistenti ben 10 volte. Senza prevenzione, in Madagascar, ogni caso di cancro è un caso di morte. La prevenzione è la base, ma spiegarlo alle donne di un Paese così povero è particolarmente complicato”. “La malattia che ho avuto - conclude - può aprire all'entrata della vita, dare la speranza ad altre persone. Questo per me è un progetto per dare speranza alle persone che non hanno speranza e che non hanno le opportunità economiche che ho avuto io di essere curata allo Ieo di Umberto Veronesi”.

Oggi le strutture realizzate nell'ambito di 4aWoman hanno permesso di sensibilizzare oltre 30.000 donne, di fare più di 4.000 pap test, 2.600 Hpv test, 3.000 ecografie e 800 mammografie.

© Riproduzione riservata