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Attenzione ai social: potrebbero rivelare se siamo «cattivi pagatori»

Ancora una volta: attenzione a quanto postiamo sui social media. Lasciare tracce su Facebook o Twitter di argomenti personali può portare infatti non solo a problemi che riguardano la propria reputazione, ma anche ad avere difficoltà ad ottenere un prestito da una banca, o l’utilizzo di una carta di credito.

Secondo infatti il Financial Times, almeno nel Regno Unito alcune delle società che fanno ricerche sulla disponibilità di credito guardano anche gli account dei social media per verificare se il possibile cliente potrebbe avere delle difficoltà finanziarie tali da mettere a repentaglio la restituzione del denaro. Come infatti dice al giornale economico britannico Will Lansig, amministratore delegato della società di rating del credito Fico, «Se si guarda quante volte una persona dice “sono rovinato” nel proprio profilo social, si può azzardare una previsione sulla sua capacità di ripianare un eventuale debito. Certo non è molto, ma è meglio di niente».

Lansing ha spiegato che la sua società lavora, insieme con le compagnie che gestiscono carte di credito, per decidere quale può essere l’ammontare di un prestito che un cliente è in grado di gestire. In questa ricerca, l'utilizzo di fonti non tradizionali come i social media permette di raccogliere informazioni anche su persone che non hanno una “storia creditizia” di lunga durata.

E quanto viene postato su Facebook non è l’unico sistema che società come la Fico hanno a disposizione per stabilire un abbozzo di “profilo creditizio” anche per quei soggetti che non hanno mai chiesto un prestito o un finanziamento. Le analisi, almeno oltre Manica, si spingono anche a vedere lo storico dei pagamenti delle bollette e finanche dei film a noleggio. (f.s.)

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