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Dossier Il ruolo dei piccoli è specializzarsi

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    Dossier | N. 221 articoliPiù start-up con il Sole

    Il ruolo dei piccoli è specializzarsi

    «I finanziamenti previsti dal governo per la cybersecurity sono un bene, ma bisogna fare di più - questo è però un buon inzio». A parlare è Andrea Stroppa, classe 1994, giovanissimo ma già direttore ricerca e sviluppo di Cys4, startup di sicurezza informatica nata agli inizi di quest’anno. «Il mercato - ci spiega - è fatto da grandi aziende multinazionali, come Kaspersky o Symantec che offrono prodotti e soluzioni informatiche. Poi ci siamo noi che puntiamo alla specializzazione, ci occupiamo di specifici processi». Stroppa spiega che loro sono specializzati nel controllare se nella difesa delle aziende ci sono buchi, falle, vulnerabilità. Il suo laboratorio è formato da cinque hacker, di varia provenienza. Tra questi nelle fila ci sarebbe anche un agente israeliano che si è occupato di cyberguerra. E non a caso, visto che un asset della startup è proprio legato ai rapporti con alcune società di sicurezza di Tel Aviv che ricordiamo essere uno dei paesi più avanzati in questo settore.

    I clienti invece sono italiani, grandi gruppi come aziende di energia e banche. E il momento sembra buono, a sentire loro. «C’è una forte insicurezza - sostiene - ma c’è una voglia di investire in cybersecutiry a livello globale anche se non è direttamente collegato il tema del terrorismo. Per ora abbiamo superato decina di clienti con un fatturato minimo di circa cento milioni».

    Il lavoro non manca anche perché secondo Stroppa manca un approccio artigianale, da classica Pmi italiana. Segno che lo scandalo dell’Hacking Team, la società milanese che ha subito in estate un furto pari a 400 gigabyte di documenti riservati non ha condizionato il mercato della cybersicurezza.

    «Una ombra però l’ha gettata - commenta -. Quello che manca a livello nazionale è un quadro normativo veramente chiaro sul tema cybersecurity. Negli Stati Uniti i contracto privati della Difesa hanno delle responsabilità ben precise su quello che possono o non possono fare. Servirebbero regole di ingaggio per avvicinare gli strumenti di intelligence del Ministero con l’expertise dei privati».

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