Mai come in questi giorni ci siamo resi conto che l'e-commerce è una realtà anche nel nostro Paese. Prima il Black Friday, ieri il cyber Monday, la giornata dedicata agli sconti online di importazione americana che per la prima volta si è affacciata seriamente in Italia. Amazon con 600mila prodotti comprati in meno di 24 ore ha fatto il suo record. «Finalmente a vendere online stanno arrivando tutti i settori» spiega Roberto Liscia, presidente Netcomm. Cosmetica, farmaci, mobili, pesce fresco in pronta consegna; persino la liquirizia ha un suo portale. E il dinamismo recente delle startup è uno dei segnali: l'Osservatorio startup Hi-tech del Politecnico di Milano ha contato 43 imprese innovative nel settore con meno di 5 anni di vita e finanziate da investitori istituzionali negli ultimi due anni.
Il punto di riferimento è Yoox, che oggi è ormai il primo player mondiale nel fashion design e una delle exit di maggiore successo nel mondo delle startup italiane: fondata da Federico Marchetti nel 2000, quotata a Piazza Affari nel 2009 e oggi fusa con Net-a-Porter. I settori più vivaci sono moda, design e arredamento, cibo, turismo e portali business to business. Senza contare il mondo dei pagamenti mobili. In un certo senso la galassia di portali e startup italiane fa il lavoro contrario di Amazon, per quanto alcune di loro scelgano di vendere anche sul grande portale di e-commerce.
«C'è chi vuole posizionarsi come alternativa, prendendosi lo spazio di prodotti di qualità più specifici che non ci sono sui grandi portali», continua Liscia. E puntando su un servizio diverso. È il caso di LOVEThESIGN, dedicato all'arredamento di casa. Si trovano alcuni dei marchi più importanti del made in Italy, ma il sito non è un semplice e-commerce: punta molto sull'esperienza, anche visiva, d'acquisto e su richiesta mette a disposizione degli interior designer per realizzare i progetti. Banzai, che si è quotata a Piazza Affari lo scorso febbraio, nel popolatissimo campo degli elettrodomestici ha scelto di puntare su quelli di grosse dimensioni e si distingue per l'offerta di installazione sul posto. Musement si propone di “arricchire la vacanza” con un'offerta di visite e biglietti per attrazioni, musei, eventi, mostre d'arte. Si potrebbe andare avanti a lungo: Drexcode offre a noleggio abiti delle ultime collezioni, mentre The Dressupper è il camerino virtuale che pochi giorni fa vinto la tappa milanese allo Iulm di “Ing Challenge - Joint the start up tour”. Nel food va segnalato «Il pescatore online», il primo portale che consegna il pesce fresco, in arrivo dal mercato del pesce di Milano, entro un'ora.
È un fenomeno che pone una sfida al tradizionale mercato del retail, dove l'ecommerce in Italia cresce ma vale soltanto il 4% (dati Osservatorio B2c Netcomm – Politecnico di Milano), numeri molto lontani da Uk, Francia e Germania. Il fashion è uno dei campi che si è mosso più in fretta ed è qui che si segnala uno dei rari casi di acquisizione di startup: Luxottica ha comprato il portale americano Glasses.com per portarsi in casa conoscenze nel settore. In campo alimentare, invece, in Italia la grande distribuzione si muove a piccoli passi: Esselunga è partita prima, Coop da poco. Va detto che l'ecommerce soprattutto all'inizio richiede grossi investimenti tecnologici e scarsa profittabilità (è il caso di Amazon, ma anche Net-a-Porter prima della fusione con Yoox). Nel caso delle startup, però, «se si è capaci di trovare il settore giusto in due anni si può essere a break even» conclude Liscia.
© Riproduzione riservata