
Sono 118 le candidature ricevute per la prima edizione di BioUpper, il concorso promosso da Novartis Italia e Fondazione Cariplo a sostegno dei giovani talenti che vogliono creare una start up nel settore delle scienze della vita. Lanciato lo scorso 30 settembre, il bando si è chiuso il 20 novembre a mezzanotte.
In attesa che la Giuria selezioni i 20 migliori progetti che potranno accedere alla seconda fase del progetto, la training week che si svolgerà dal 14 al 18 dicembre, ecco alcuni primi dati di sintesi dei risultati della call.
Dei 118 progetti presentati, la maggior parte (76) proviene da team composti da 3 o più persone, mentre 17 candidati hanno presentato la propria idea singolarmente.
A livello anagrafico, due dati sono particolarmente interessanti. Il primo è l'età dei partecipanti: il 53% dei candidati che hanno partecipato è nella fascia compresa tra i 18 e i 35 anni e in questa fascia 44 sono i giovanissimi “under 25”. Nei team che hanno consegnato il progetto inoltre 82 partecipanti rientrano neli “over 45”. Alta anche la percentuale di donne che hanno preso parte al progetto: nei team che hanno consegnato la loro idea di start up, le donne sono il 40%.
La presenza significativa di startupper tra i 18 e i 35 anni è il segnale che l'attenzione riservata dal Governo a temi-chiave quali innovazione e la promozione dell'imprenditoria giovanile è in sintonia con le migliori energie della società. BioUpper costituisce quindi lo strumento tramite il quale Novartis intende iniettare ulteriori risorse in un tessuto sociale già reattivo, ma troppo spesso non adeguatamente stimolato.
La partecipazione di over 45 in team eterogenei, invece, dimostra in modo tangibile che la ricerca e lo sviluppo sono un fattore imprescindibile in un'economia della conoscenza come quella italiana, dove si coniugano l'esperienza consolidata dei quarantenni con lo slancio dei ventenni.
Il maggior numero di progetti presentati riguarda gli “strumenti digitali al servizio della salute” (38 progetti), seguiti dalle “biotecnologie orientate alle scienze mediche” (37 progetti). Ammontano a 34 i progetti relativi ai “dispositivi medicali e servizi orientati al paziente o alla sanità.” All'interno di queste tre macro-aree emergono, per numero di idee, tematiche quali le modalità di erogazione del servizio sanitario, la medicina rigenerativa e i dispositivi terapeutici più avanzati.
A livello geografico la regione con il più alto numero di candidature risulta essere la Lombardia, con 35 progetti presentati. 25 di questi provengono dalla sola provincia di Milano. Seguono Emilia-Romagna (11), Toscana (10), Piemonte, Sicilia (9) e Puglia (8). Il desiderio di dare vita ad una start-up è comunque diffuso in tutta la Penisola: BioUpper ha raccolto adesioni dal Veneto alla Sicilia, dalla Sardegna al Friuli Venezia-Giulia. Uno anche da giovani italiani all'estero.
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