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Più facile investire in startup e Pmi sui portali online

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Più facile investire in startup e Pmi sui portali online

ROMA - Semplificare le procedure per togliere il freno all'equity crowdfunding per le imprese innovative. Ci prova la Consob, modificando il regolamento sulla raccolta di capitale di rischio tramite portali online. I numeri sono ancora bassi (solo 18 piattaforme registrate) nonostante la normativa di riferimento risalga ormai al decreto crescita 2.0 del 2012: più di un ostacolo tecnico, secondo i principali operatori interessati a questo tipo di mercato, oltre all'impreparazione “culturale” di una fetta della nostra imprenditoria, sta determinando un ritmo così lento.

La Consob ora interviene mettendo in consultazione pubblica (fino all'11 gennaio) una serie di modifiche al regolamento, dopo un documento preliminare che era stato licenziato lo scorso giugno. Innanzitutto, il regolamento interesserà, oltre alle startup innovative, anche la categoria delle “Pmi innovative” e fondi e Sicav (Oicr) specializzati nel settore, come disposto dal decreto Investment compact del gennaio 2015.

La Consob interviene poi su due punti che per gli addetti ai lavori erano troppo onerosi: gli obblighi legati alla modalità di esecuzione degli ordini e alla sottoscrizione da parte di investitori professionali. Vediamo nel dettaglio che cosa cambia. Nel primo caso, gli operatori criticavano la soglia molto bassa, a 500 euro, che impone al gestore autorizzato la trasmissione di un ordine di investimento ad una banca o a una Sim per la valutazione di adeguatezza dell'operazione ai sensi della disciplina Mifid. Ora, per facilitare la conclusione dell'operazione di investimento direttamente online e ridurre i costi di transazione, si consentirà al gestore di verificare direttamente che il cliente abbia il livello di esperienza necessario per comprendere i rischi dell'investimento. Solo se il gestore sceglie di non effettuare la verifica o comunque non è attrezzato a farlo, tocca alle banche o alle Sim perfezionare gli ordini secondo le vecchie soglie. Ad ogni modo, spiega la Consob, questa novità comporterà necessariamente il rafforzamento dell'attività di vigilanza sui gestori di portali. L'altra modifica rilevante riguarda l'ampliamento della platea di investitori professionali ammissibili. Entrano in gioco anche “clienti professionali su richiesta”, una categoria che dovrà risultare da un'attestazione rilasciata all'investitore dall'intermediario di cui è cliente. Invece ulteriori estensioni richieste in sede di consultazione, ad esempio ai “business angels”, sono state giudicate troppo rischiose.

Si riparte da queste modifiche per cercare di cambiare passo. Nel resoconto reso noto a giugno, la cifra sottoscritta era ferma ad appena 1,3 milioni per quattro offerte andate a buon fine. Con un importo offerto che in media non supera 10mila euro. Secondo un più recente report dell'Osservatorio del Politecnico di Milano, gli ultimi cinque mesi hanno portato il totale del crowdfunding for equity intorno ai 3 milioni.

Un problema tra i problemi è dare continuità al mercato. Anche in questa chiave, il nuovo regolamento prevede per i gestori la decadenza dall'autorizzazione se non hanno avviato l'attività entro sei mesi dall'iscrizione nel registro o comunque se ci sono interruzioni dell'operatività di almeno sei mesi.

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