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Dossier La gestione «smart» del risparmio

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    La gestione «smart» del risparmio

    A inizio novembre ha ufficializzato un aumento di capitale record di 16 milioni di euro, sottoscritto da due importanti attori dell'universo finanziario internazionale come Cabot Square Capital e United Ventures. Dopo questa operazione, il profilo di MoneyFarm, startup di consulenza online fondata nel 2011 da Paolo Galvani e Giovanni Daprà, ne esce naturalmente arricchita e rafforzata. Per quanto da record, il finanziamento ricevuto non può però costituire un punto d'arrivo per un'impresa di 35 dipendenti operativi tra le sedi di Milano, Cagliari e Londra (il team di sviluppo prodotto ne assorbe un terzo) con oltre 50mila utenti attivi. E infatti non lo è, perché l'intento della società è quello di confermare i ritmi di crescita (pari al 20% mese su mese) dei clienti italiani e di sviluppare in modo deciso la presenza a livello internazionale. Per arrivare dove?

    «Il lancio delle attività nel Regno Unito e l'apertura di un ufficio nella City – spiega Galvani - rappresenta il primo passaggio di un processo che ci vedrà focalizzati sull'apertura di nuovi mercati in Europa nei prossimi cinque anni». Con un obiettivo ben preciso, e sicuramente ambizioso: essere da qui al 2020 in cima al ranking europeo fra i provider di servizi di “digital wealth management”, branchia del fintech che secondo uno studio recente di Citigroup arriverà ad amministrare entro il 2025 oltre 5mila miliardi di dollari di “asset under management”.

    La tecnologia, in questa corsa all'oro, ha un ruolo importante, decisivo. E, come i fatti dimostrano, ha il potere di cambiare radicalmente l'approccio degli investitori all'industria del risparmio gestito. Soprattutto se i servizi di tipo tradizionale, e lo dicono gli analisti di McKinsey, lamentano difetti di vario genere (scarsa trasparenza, limitata fiducia nelle banche, complessità dei prodotti, commissioni troppo elevate).
    La scommessa di MoneyFarm è quella di gestire il patrimonio dei suoi clienti ad un costo nettamente inferiore rispetto alle società di consulenza finanziaria convenzionali. Scendendo cioè a commissioni sugli asset intorno allo 0,7%, contro l'1% o il 2% delle comuni gestioni, e rendendo sostenibile questo modello grazie a un algortimo proprietario che ri-bilancia periodicamente, e in modo del tutto trasparente, i portafogli degli investimenti, così da allinearli all'andamento dei mercati e massimizzarne i risultati.

    L'idea è semplice: permettere a chiunque di gestire autonomamente, in tempo reale e in maniera efficiente il proprio patrimonio. Il mezzo è una piattaforma online complementare al mondo dei consulenti e dei promotori finanziari e che funziona bene, se è vero che i clienti tendono mediamente a raddoppiare la somma investita in MoneyFarm entro i primi 12 mesi.

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