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Dossier La Comanda fra le 10 italiane a Las Vegas

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    Dossier | N. 221 articoliPiù start-up con il Sole

    La Comanda fra le 10 italiane a Las Vegas

    • –di L.Tre.

    Una startup che si chiama La Comanda e parla di pizza parte già favorita. Soprattutto se si presenta senza timori reverenziali al Ces di Las Vegas e forte della consapevolezza di aver appoggiato il proprio business su un filone, quello dell'internet delle cose, molto interessante ma anche molto affollato. «La Comanda nasce per produrre oggetti connessi che semplifichino al vita degli utilizzatori – spiega Carlo Brianza, 45 anni, alla prima esperienza in veste di startupper -. Il Consumer electronic show è l'evento in eccellenza per l'innovazione negli Stati Uniti, ed essendo noi una startup che produce oggetti tecnologici (Internet Of Things) era giusto esserci».

    In fondo – sottolinea - risolviamo “piccoli problemi” e le cose stanno andando bene: il Click'N'Pizza ha avuto molto successo e riceviamo molte richieste. Trillio, ora prodotto industrializzato, sarà presentato a Las Vegas. Partiremo commercialmente nel 2016: per fare hardware fatto bene ci vuole molto tempo». Clik'N'Pizza, per capirci meglio, è sostanzialmente un grosso pulsante rosso. Si attacca al frigorifero. Via Wi-fi pensa lui a chiamare la pizzeria e chiedere di mandare qualcuno con la pizza. Si possono impostare anche le pizze preferite in modo da non dover neppure fare la fatica di scegliere.
    Trillio ( è invece un dispositivo studiato per ricordare di prendere le medicine. Usa batterie ricaricabili, consente di creare un profilo paziente e può essere personalizzato con una serie di trilli diversi in base al farmaco da assumere.

    Sia Clik'N'Pizza che Trillio, come detto, si inseriscono in un mercato che vede numerosi concentrarsi sulle stesse idee. Con il rischio che un gigante, da un giorno all'altro, si metta a produrre internamente oggetti di questo tipo. Anche per questo lavorare on i gadget non è facile. Le startup dell'hardware italiane presenti a Las Vegas quest'anno erano meno di dieci. Ma tutte di buon livello. «In Italia – commenta Brianza – più che altro serve cultura dell'innovazione, ci vuole tanta divulgazione a tutti i livelli. E anche leggi che favoriscano maggiormente le startup come ad esempio incentivare a livello di tasse i prodotti/servizi venduti dalle startup per facilitarne il business. Basta copiare da altri paesi che funzionano meglio di noi come Gran Bretagna e Stati Uniti».

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