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Televisori: il 4K che ancora non c’è. La prova dei servizi…

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Televisori: il 4K che ancora non c’è. La prova dei servizi in streaming

I contenuti 4K ora sono pochi e, soprattutto in Italia, di difficile disponibilità. Dovremo aspettare di addentrarci nel 2016 per poter sfruttare appieno le tv 4K che già da un paio di anni i produttori propinano. Gli annunci dal Ces di Las Vegas sui prossimi contenuti ad altissima definizione, anche dotati di Hdr, lasciano ben sperare: ma bisognerà pazientare ancora qualche mese.

In particolare, Nòva24 ha provato a vedere contenuti 4K su una tivù compatibile a schermo curvo Samsung scoprendo che il modo migliore (tra quelli legali), ad oggi, è tramite Netflix: contiamo 28 titoli; niente film, ma documentari e soprattutto serie tv come Breaking Bad, Marco Polo, Serie 8, Narcos (per “titolo” intendiamo la singola serie tv). I file pirata 4K che cominciano a popolare le reti torrent sono stati infatti perlopiù presi (illegalmente) dallo streaming Netflix (alcuni anche dal servizio Amazon, non disponibile in Italia).

Anche Infinity Tv (di Mediaset) ha qualcosa in 4K: contiamo dieci film Warner, ad oggi. Ma sono accessibili solo su tv Samsung (con cui Infinity ha fatto un accordo) e nemmeno su tutte. Soltanto quelle Tizen (la nostra non lo è e quindi non abbiamo potuto provare). Da Infinity fanno sapere che sbloccheranno “a breve” altri modelli e arriveranno ulteriori film (non forniscono date).

In Italia la prima possibilità per vedere un film 4K è stata grazie al Samsung Pack. È un normale hard disk da 500 GB con cinque film, il tutto a circa cento euro su alcuni rivenditori online (tra cui Amazon): ma risulta compatibile solo sui modelli del 2014.

Nella nostra prova, l’esperienza migliore è stata con i film del Samsung Pack e possiamo considerarla analoga a quella che ci sarà con i primi film blu ray 4K, in arrivo nel 2016 (annunciati da Warner, Lionsgate, 20th Century Fox, tra gli altri). Richiederanno un lettore ad hoc, come quelli annunciati da Philips, Panasonic, Samsung. Su Netflix si perdeva un po’ di qualità a causa della compressione, necessaria per adattarsi alla banda disponibile. Abbiamo provato con una connessione in fibra ottica agli armadi Fastweb 100 Megabit (70 Megabit reali su Speedtest.net e collegamento con cavo ethernet alla tivù per evitare la variabile Wi-fi). Sono pochi gli italiani che possono contare su una connessione migliore (sono 1,2 milioni le case con la fibra da 30 Megabit in su; qualche centinaia di migliaia quelle con fibra nell’appartamento). Tenendo conto anche che per il 4K bisogna pagare la fascia di prezzo più alto con Netflix (11,99 euro al mese), oggi possiamo considerare piuttosto stretta la porta per godere di contenuti di qualità altissima.

Né c’è da scommettere che l’arrivo dei blu ray 4K farà subito la differenza. È prevedibile una barriera di prezzo sostanziale, nel primo anno (per i lettori e per i contenuti), se si ripeterà la parabola dei normali blu ray. Una svolta potrebbe venire dalle Olimpiadi di agosto, quando è probabile che ci saranno le prime trasmissioni tv 4K in Italia (Sky ha cominciato la sperimentazione). A patto ovviamente di avere banda ultra larga sufficiente per supportare uno streaming live di qualità.

Il tempo premierà i pazienti, anche perché solo alcuni dei film 4K avrà il supporto Hdr (una minoranza, all’inizio, all’interno di un già sparuto gruppo). È il caso dei 35 annunciati da Warner. Anche Netflix ne avrà alcuni - ha annunciato al Ces - a partire dalla serie Marco Polo. Bisognerà però avere una tivù compatibile con Hdr, che è una delle principali novità presentate a Las Vegas. Secondo molti commentatori, l’Hdr (High dinamic range, spazio colore esteso) migliora la qualità percepita dell’immagine più del semplice passaggio da 1080p a 4K.

Da tanti punti di vista, insomma, sembra che solo nel 2016 questo nuovo passo avanti della tecnologia tv sarà compiuto per davvero. Ossia quando diventerà reale agli occhi degli utenti, non solo nelle schede tecniche dei produttori.

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