In piedi, seduto o nel girello? Sarà anche un falso problema ma ora che la realtà virtuale è meno “virtuale”, che qualche data c’è, una ide a di prezzo ce la siamo fatta e un assaggio di contenuti è stato servito, ora insomma che pure Google potrebbe buttarsi nella mischia con un proprio caschetto virtuale è finalmente giunto il momento di fare due conti sulla sostenibilità di questi nuovi strumenti.
Al Consumer electronic show di Las Vegas si è infatti potuto toccare con mano quello i prodotti pronti (o quasi) per il mercato. Partiamo da Oculus Rift. Il caschetto (sempre più simile a una maschera da sci) sarà disponibile in Europa a partire da marzo, al prezzo di 699 euro più le eventuali spese di spedizione Va tenuto conto che servirà possedere un Pc di potenza medio alta (scheda grafica Nvidia GTX 970 o AMD R9 290 e 8 Gb di Ram) dal costo non inferiore al migliaio di euro. I Mac per ora non sono contemplati, anche perché, sostengono, la scheda grafica deve essere più potente. Detto questo il prezzo è altino, solo l’Oculus Rift (controller per Xbox, sensori e caschetto) costa quasi il doppio di una console di videogiochi di ultima generazione. Gli analisti puntavano su 299 euro. Ma si sa, il mercato è sempre più realista.
Quanto ai contenuti a marzo sono previsti due videogiochi ma nei dodici mesi che seguiranno i manager di Oculus hanno promesso non meno di un centinaio di titoli.
Al netto dell’annuncio e degli entusiasmi, come ha anche ammesso Palmer Freeman Luckey, l’inventore e fondatore dell’azienda acquisita da Facebook per due miliardi di dollari, almeno per i primi primi due anni la realtà virtuale più che fenomeno di massa sarà una passione per nerd e utenti innamorati delle tecnologia.
L’intenzione è creare uno zoccolo duro, una base utente minima e agguerrita per capire cosa funziona e cosa no. Per poi, successivamente, allargare il tiro abbassando il prezzo.
Nelle demo mostrata a Las Vegas da segnalare c’è “Bullet Train”, uno sparatutto furbetto che risolve il il nodo della motion sickness con un abile sistema di teletrasporto. Ma più interessante la sperimentazione si una sorta di condivisione di oggetti da luoghi diversi. Sostanzialmente sarà possibile indossando il caschetto e i controller touch (in arrivo nella seconda metà dell’anno) “passarsi” manufatti digitali in 3D con altri utenti connessi da postazioni differenti. In prospettiva l’idea è presentare, modificare e condividere progetti in un unico ambiente, in una sorta di teleconferenza virtuale.
Ancora più interessante la presentazione di Htc Vive, concorrenti taiwanese di Oculus, che ha lanciato a Las Vegas la versione quasi definitiva del suo visore.
Ribattezzato Vive Pre parte con meno contenuti (e agganci) rispetto a Oculus ma con una vocazione precisa. Sembra nato per vivere in piedi la realtà virtuale. Le novità sono due, la fotocamera frontale e i controller.
La prima consente di percepire l'ambiente esterno e quindi i confini del virtuale. Vengono introdotti elementi fisici nello spazio simulato. I controller di Vive sono stati ridisegnati. Il nuovo grilletto a due fasi rende più fluida l'interazione con gli oggetti e produce una risposta sensoriale con il mondo virtuale. L'effetto è strabiliante. E va inserito a tutti gli effetti alla voce “fantastico”. Come ombre grigie il mondo reale fa breccia in quello virtuale. Gli oggetti compaiono e si possono afferrare. La demo si è svolta in una sala di quattro metri per quattro. La maschera era collegata a un Pc attraverso un cavo che limita i movimenti. Quando ci si avvicina troppo ai confini dell’ambiente fisico (tipo un muro) compare una griglia digitale come avvertimento. Nelle demo presentate, e in particolare in Job Simulator (come suggerisce il nome un simulatore di ufficio), si apprende un senso di movimento nello spazio che con Oculus non si è ancora sperimentato.
Allo stato dell’arte il virtuale di Htc è un ambiente che va affrontato in piedi. Il sistema illude meglio il cervello, si ha una maggiore percezione della propria fisicità. La sensazione è quindi quella di essere parte di una simulazione e non solo spettatori.
Chiaramente sono sensazioni. Per apprezzarne le differenze i due sistemi andranno sperimentati con calma e all’interno delle proprie abitazioni. In comune però hanno il prezzo. Anche per Htc sarà tutt’altro che economico.
Articolo uscito su Nova24 del 15 gennaio
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