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Individuato da due scienziati il «Pianeta Nove»: grande 10…

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ai margini del sistema solare

Individuato da due scienziati il «Pianeta Nove»: grande 10 volte la Terra e ai margini del sistema solare

  • –di Si.Spe.

Ai confini del Sistema solare, avvolto nell'oscurità e troppo lontano per riflettere la luce del Sole, potrebbe nascondersi il Pianeta Nove. Un pianeta gigante e almeno dieci volte più grande della Terra. È questa la scoperta, per ora tutta sulla carta, di Michael Brown e Konstantin Batigyn, entrambi dell'Istituto Californiano di Tecnologia (Caltech). Al momento, infatti, ci sono soltanto i calcoli - pubblicati sull'Astronomical Journal - a indicare la presenza di un pianeta delle dimensioni di Nettuno, calcoli giudicati comunque solidi dalla comunità scientifica, ma il pianeta non è stato visto.

I due ricercatori avevano iniziato le loro ricerche con un obiettivo chiaro: demolire le ipotesi sulla teorizzata esistenza di un nono pianeta del Sistema Solare, avanzata in studi precedenti sulla base dell'osservazione di singolari concentrazioni di piccoli oggetti celesti. Tuttavia i calcoli li hanno portati a ricredersi, al punto da formulare l'ipotesi della presenza del Pianeta Nove.

A suggerirne l'esistenza non è stata l'osservazione diretta, ma sono state le loro orbite, che secondo i calcoli appaiono influenzate dalla forza di gravità di un «massiccio pianeta nascosto», situato ben oltre Plutone.

Se confermata, la scoperta farebbe riscrivere i libri di astronomia e soprattutto costringerebbe a rivedere i modelli del Sistema Solare. Secondo i calcoli di Brown e Batigyn il pianeta avrebbe un diametro da due a quattro volte superiore a quello della Terra: cosa che lo renderebbe il quinto pianeta per dimensioni dopo Giove, Saturno, Urano e Nettuno.
Per fare il giro del Sole, questo pianeta potrebbe impiegare tra i 10.000 e i 20.000 anni.

Gli scienziati sono cauti. Il pianeta non è stato ancora visto e non si può quindi parlare di scoperta, ma «questi nuovi calcoli sono più solidi rispetto a quelli fatti in passato», ha detto all'ANSA Alessandro Morbidelli, dell'Osservatorio della Costa Azzurra, a Nizza. Per l'astrofisico Gianluca Masi, del Virtual Telescope, è «un risultato interessante e suggestivo, ma la risposta definitiva potrà darla soltanto la scoperta».

I calcoli di Brown e Batygin riguardano le orbite, stranamente allineate, di sei piccoli corpi celesti che si trovano oltre l'orbita di Nettuno, nella fascia di Kuiper. È la stessa area in cui si trova Plutone, nono pianeta del Sistema Solare fino all'agosto 2006 e declassato a pianeta nano. Una bocciatura del quale era stato responsabile lo stesso Brown, dopo aver scoperto un altro pianeta nano dalla massa superiore a quella di Plutone, Eris.

I calcoli hanno escluso che il raggruppamento delle orbite potesse essere causale: la probabilità che fosse così era di appena lo 0,007%, o 1 su 15.000. La simulazione suggerisce invece la presenza di un grande corpo celeste, delle dimensioni di Nettuno e con una massa pari a dieci volte quella della Terra, distante dal Sole fra 200 e mille Unità Astronomiche (vale a dire fra 200 e mille volte la distanza che separa Terra e Sole, pari a circa 150 milioni di chilometri).

Se il Pianeta Nove esistesse davvero, quindi, sarebbe un mondo ghiacciato e lontanissimo, che si sposta lentamente lungo un'orbita ellittica che lo tiene per la maggior parte del tempo molto distante dalla sua stella. A spingerlo tanto lontano sarebbero stati gli altri pianeti durante la loro formazione, avvenuta circa 4,5 miliardi di anni fa. Gli stessi autori dei nuovi calcoli sono consapevoli che la loro non è ancora una scoperta: «Finché non ci sarà un'individuazione diretta - ha detto Brown alla rivista Science - la nostra resta un'ipotesi, anche se un'ipotesi potenzialmente buona» (Si.Spe.).

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