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Dossier Horus Technology, allo studio dispositivo indossabile per non vedenti

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    Dossier | N. 221 articoliPiù start-up con il Sole

    Horus Technology, allo studio dispositivo indossabile per non vedenti

    Nelle sue corde ci sono soluzioni che abbracciano alcuni dei filoni più caldi della rivoluzione digitale, dalla robotica ai dispositivi indossabili per finire con la realtà aumentata. Tecnologie che Horus Technologies mette al servizio di ipovedenti e non vedenti e che ora godranno di ulteriori risorse per essere affinate e portate sul mercato internazionale. La startup italiana ha infatti concluso di recente un round di investimento con l'americana 5Lion Holdings dal valore di 900mila dollari e grazie a questa iniezione di liquidità ha messo nel mirino due precisi obiettivi. Il primo: rendere disponibile per la commercializzazione il prodotto attualmente in fase di sviluppo, entro la fine del 2016. Il secondo: entrare nel mercato nordamericano.

    Per la società milanese, nata nel luglio del 2014, la sfida da vincere - come spiega al Sole24ore il Ceo Saverio Murgia - è quella di «diventare grandi e affermarsi come azienda che vuole cambiare le regole del gioco in un settore di nicchia. Raccogliere fondi di una certa portata in Italia è difficile e abbiamo quindi aperto da subito a partner internazionali. Come li abbiamo convinti a investire? Facendo leva su competenze tecnologiche, capacità di problem solving, sul nostro spirito imprenditoriale e su un progetto partito dalle esigenze degli utenti».

    I riconoscimenti fin qui ottenuti dal mondo venture (quali Unicredit Startlab, IBM Smartcamp e EIT Digital Idea Challenge) e il successo della campagna di crowdfunding condotta sulla piattaforma Working Capital (il programma di accelerazione di Telecom Italia) sono sicuramente dei buoni auspici per il futuro. La strategia per crescere è chiara e verte sostanzialmente dalla volontà di spendere ancora moltissimo – «oltre l'80% dei nuovi investimenti», ci conferma Murgia - in ricerca e sviluppo. L'organico della sede di Milano, ora di nove persone, è in espansione e non sono escluse aperture di uffici extra confine a stretto contatto con università e centri di eccellenza.

    Il prodotto che dovrebbe fare la fortuna di Horus è un doppio dispositivo wearable in grado di elaborare informazioni catturate attraverso sofisticati sensori e di trasmetterle sotto forma di stimoli uditivi grazie alla conduzione ossea. In altre parole si tratta di un oggetto indossabile per persone cieche e ipovedenti, la cui peculiarità è quella di trasformare le informazioni visive raccolte in un ambiente reale in un messaggio vocale che la persona con l'handicap può ascoltare. I primi prototipi sono attualmente in fase di test e il debutto è fissato per il prossimo autunno.

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