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Le silver startup: la «second life» arriva con Ennova

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L’imprenditore

Le silver startup: la «second life» arriva con Ennova

  • –di L.Ben.

Fiorenzo Codognotto, classe 1955, dopo aver fondato Comdata, azienda specializzata nell'outsourcing di servizi di help desk, ha ricominciato a fare impresa nel 2010 in Ennova, società che opera nello sviluppo di servizi e soluzioni digitali per il settore delle tlc, della finanza e multiutility. La startup nata nell'incubatore del Politecnico di Torino, già vincitrice del Premio Start Up dell'Anno 2014 e del “Premio Leonardo” della Presidenza della Repubblica, è ora una realtà che occupa oltre 450 risorse distribuite su quattro sedi, con un fatturato che ha superato i 20 milioni di euro.

Il manager, racconta, ha scelto di intraprendere questa iniziativa spinto dal desiderio di condividere la sua maturità professionale con giovani ricchi di nuove idee: «Ho voluto mettere a disposizione di questi ricercatori talentuosi e qualificati la mia esperienza e la conoscenza del mercato. Ho iniziato la mia attività nell'aerea commerciale, ed è probabilmente questa la caratteristica che ha contraddistinto il mio percorso professionale e imprenditoriale. Curavo, in un piccola azienda, la vendita di soluzioni di “microfilmatura”, prodotti destinati alle grandi organizzazioni. Ho poi rilevato parte delle azioni di questa piccola società scegliendo l'opzione di acquisto delle ulteriori azioni in base al rendimento delle vendite. Ho scommesso sui risultati del mio lavoro e sono stato, di questo, ricompensato. Da qui l'avvio del mio percorso imprenditoriale».

A fare la fortuna di Ennova, non è stata però la sola maturità del fondatore: «Per far funzionare un'azienda credo sia importante dedicare le proprie energie a un progetto nel quale crediamo fortemente, in grado di appassionarci e di trasmettere agli altri la nostra visione. Un'idea che, per svilupparsi, ha bisogno di costante impegno e ricerca dell'eccellenza». C'è poi da superare la paura di fallire, anche dopo gli anta. Secondo il rapporto Global Entrepreneurship Monitor il timore di un fallimento può rallentare l'intenzione a creare impresa: in l'Italia è percepito dal 49,1% degli aspiranti imprenditori contro una media europea del 40,7%. Per Codognotto c'è una chiave per superare l'ostacolo, l'attenzione ai conti: «La “seniority” e il network mi hanno aiutato a gestire con maggiore razionalità il timore di un insuccesso. È però fondamentale avere una costante attenzione al conto economico e alla situazione finanziaria. Questo vale sia per il business tradizionale sia per la startup, che però ha in più l'urgenza di realizzare progetti in tempo utile per raccogliere fondi dagli investitori e dal mercato».

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