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Dossier JobJob: in viaggio con i colleghi

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    Dossier | N. 221 articoliPiù start-up con il Sole

    JobJob: in viaggio con i colleghi

    Passaggi fra colleghi col ride sharing di JoJob. Il passaggio in auto condiviso è sicuramente uno dei settori in cui le startup hanno trovato maggior respiro. Nel caso di JoJob è stato così.

    La startup, che in principio si chiamava BringMe, è stata fondata nel 2011 grazie al supporto di I3P, l'incubatore d'impresa nato nel 1999 all'interno del Politecnico di Torino. L'idea del Ceo, Gerard Albertengo, in partenza era troppo simile a quella della francese BlaBlaCar, e cioè un servizio di ride sharing puro, con un automobilista che mette a disposizione i posti liberi nella sua auto per tratte medie o lunghe e divide le spese con i passeggeri. Considerato il successo della startup francese, quella torinese avrebbe avuto poco scampo. Penetrare il mercato sarebbe stata un'impresa. Da qui la decisione di verticalizzare, di dedicarsi esclusivamente al car-pooling aziendale con l'obiettivo di sfruttare una nuova norma legata al mobility management. Una norma che vincola le aziende con oltre 800 dipendenti e gli enti pubblici con più di 300 dipendenti a favorire soluzioni di trasporto alternativo a ridotto impatto ambientale.

    Per ora JoJob ha i numeri dalla sua parte. Ad oggi i passaggi fra colleghi sono stati più di 6.000 e hanno coinvolto oltre 50.000 dipendenti tra quelli di aziende come Amazon, Ferragamo, Yoox, Coop, Heineken, Auchan, Bnl, Luxottica.
    La tecnologia messa a punto dalla startup torinese si basa su un'app e su un sito internet. Dopo la registrazione, un utente può decidere – di volta in volta – se essere autista o passeggero. Il concetto di partenza è la geo-localizzazione che consente alla piattaforma di trovare colleghi vicini di casa. Al termine di ogni viaggio l'app calcola l'esatta quantità CO2 risparmiata dall'intero equipaggio e assegna a ciascun componente un punteggio, che poi dà diritto a sconti per gli utenti della piattaforma.

    Qualche settimana fa, inoltre, la startup ha fatto sapere di aver raccolto 180 mila euro attraverso SiamoSoci, piattaforma di equity crowdfunding dove spesso si incontrano startup e potenziali investitori. «Con il round aperto a novembre su SiamoSoci abbiamo raccolto 180mila euro e nei prossimi giorni firmeremo l'aumento di capitale, dando il benvenuto a nove nuovi soci» ha detto il Ceo Albertengo. Due mesi fa quelli di Jojob avevano lanciato proprio su SiamoSoci una campagna di fundraising allo scopo di raccogliere i capitali necessari alla crescita dell'azienda. Una crescita che ha come obiettivo a medio termine l'internazionalizzazione del servizio. E in meno di 30 giorni la startup ha raccolto 180 mila euro, da 9 investitori privati.
    B.Sim.

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