Calcolare l’impatto ambientale delle filiere logistiche, in termini di emissioni atmosferiche e non solo. Un’ambizione non da poco, perché la sensibilità verso la tematica “green” non è poi così diffusa fra gli operatori del settore italiani. Eppure Green Router è convinta di vincere questa sfida. La startup nasce con i fondi dei sui tre fondatori e solo a partire dall’autunno, quando la soluzione sarà sul mercato da almeno sei mesi (il debutto è previsto dopo Pasqua) e il business case sarà più definito, partirà un round di finanziamento che aprirà le porte della società a partner industriali e ad eventuali investitori puri.
L’idea di una soluzione di questo genere ha preso corpo per rispondere alla tendenza che vede il mercato del largo consumo imporre in modo sempre più deciso il tema della sostenibilità. «I grandi attori della logistica - spiega il Ceo di Green Router, Andrea Fossa – si sono dati obiettivi di green logistics funzionali al brand e per questo motivo sta crescendo la domanda di automazione e semplificazione del processo di reportistica dei trasporti». Un tool in grado di valutare e misurare in modo personalizzato la “carbon footprint” della propria supply chain, sfruttando un avanzato sistema di simulazione (conforme alla più recente normativa UNI EN 16258, ndr), per generare i dati mancanti, diventa quindi uno strumento necessario per facilitare ai manager della logistica le decisioni utili a minimizzare le emissioni e i consumi di energia. «In Italia – dice ancora Fossa – siamo ancora indietro sul tema della sostenibilità ambientale. Tesco, per fare un esempio, ha iniziato a lavorare in questa direzione già dal 2005, aziende come Ikea sono già molto avanti». Il modello di business di Green Router verte sulla fornitura della piattaforma in modalità “as a service” con costi variabili, prevede il lancio di un’app mobile per il controllo dei consumi entro i prossimi tre anni e punta a fare breccia nel tessuto delle medie imprese. Di obiettivi di fatturato per il momento non se ne parla. «Il mercato di riferimento potenziale - confida però Fossa - è importante ma solo fra un paio d’anni crediamo di poter andare oltre il milione di euro».
G.Rus.
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