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Amazon vuole prendersi il mercato delle spedizioni e progetta il suo servizio…

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il colosso dell’ecommerce

Amazon vuole prendersi il mercato delle spedizioni e progetta il suo servizio di logistica

Internet non è un posto per intermediari. E questa è una storia vecchia. La Rete tende a verticalizzare al massimo i servizi, sintetizzando il più possibile i processi. L'ultima idea di Amazon ne è una testimonianza importante. Secondo un report riservato, finito nelle mani di Bloomberg, il colosso dell'eCommerce sta lavorando a un servizio di logistica interno che rischia di diventare un competitor molto pericoloso per i gruppi postali specializzati, da Ups a FedEx.

Un passo importante, per l'azienda di Bezos, che diventerebbe padrona assoluta dei tre processi chiave del suo business: immagazzinamento, imballaggio e anche spedizione. E la ricaduta che questo progetto - chiamato Dragon Boat - potrà avere sui conti dei servizi di consegna statunitensi ed europei è difficile da quantificare. Del resto, ci si trova davanti a un settore già altamente colpito dalla digitalizzazione. E se un titano dell'eCommerce decide di inglobare il servizio di spedizione, le nubi non possono che addensarsi.

Secondo il report pubblicato da Bloomberg, l'idea che hanno a Seattle è quella di creare una rete di consegne globale, che vada dall'Asia (soprattutto India e Cina, patrie della produzione mondiale) fino a Stati Uniti ed Europa. L'azienda di Bezos potrebbe “subaffittare” spazi su navi, aerei e camion ai commercianti del suo marketplace, tramite un servizio rinchiuso in una App. L'obiettivo è ottenere il trasporto della merce a prezzi vantaggiosi e senza interazioni esterne.

C'è da dire che, proprio a proposito di Dragon Boat, nelle scorse settimane il Cfo di Amazon, Brian Olsavsky, non aveva fatto mistero di quali fossero le intenzioni dell'azienda. Tuttavia, Olsavsky aveva ridimensionato il tutto, parlando di un servizio aggiuntivo a quelli attuali, da sfruttare soprattutto nei periodi più intensi, come il black friday o i giorni natalizi, quando il numero delle consegne diventa più difficile da gestire.

Ridimensionamenti che però non trovano conferma in altre indiscrezioni trapelate in queste settimane. Da una parte l'idea di Bezos di portare a casa venti Boeing 767, dall'altra il permesso ottenuto dalla U.S. Federal Maritime Commission per effettuare collegamenti fra Cina e Stati Uniti. La strategia, insomma, sembra abbastanza chiara. E il report uscito in queste ore è solo una conferma. Ad Amazon non interessa tanto evitare eventuali ritardi dovuti a servizi di trasporto terzi, anche se questa può essere la motivazione ufficiale. Il vero obiettivo è quello di entrare con prepotenza nel mercato della logistica dei prodotti venduti online. Un mercato ricchissimo che, secondo le proiezioni di Bloomberg, entro il 2020 raggiungerà quota mille miliardi di dollari e novecento milioni di utenti coinvolti.
Twitter: @biagiosimonetta

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