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Realtà virtuale, Google al lavoro su un visore che funziona senza pc e…

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REALTà VIRTUALE

Realtà virtuale, Google al lavoro su un visore che funziona senza pc e smartphone

  • –di G.Rus

Un gadget per la realtà virtuale indipendente da personal computer, telefonino intelligente o console. Un apparecchio che, ma il condizionale è più che doveroso, dovrebbe entrare in campo per fare diretta concorrenza ai visori di Samsung (il Gear Vr) e naturalmente a quello di Facebook (l'Oculus Rift in preordine a 599 dollari). Sulle mosse di Google, o meglio di Alphabet, in questo campo aveva scritto all'inizio di questa settimana il Financial Times e nelle scorse ore è stato il Wall Street Journal ad aggiungere nuovi dettagli sul progetto in cantiere a Mountain View.

Il nuovo dispositivo avrebbe, come detto, la peculiarità di poter operare in modalità stand-alone, e quindi senza doversi collegare ad altri device digitali, e si affiancherebbe a un secondo nuovo visore targato Google, e cioè l'evoluzione del Cardboard, il modello low cost in cartone, compatibile con smartphone Android e iPhone, che il colosso californiano ha lanciato sul mercato circa 18 mesi fa riscontrando un discreto successo (oltre cinque milioni le unità vendute). Le migliorie del Cardboard 2 riguarderebbero l'introduzione di un corpo in plastica in cui verrebbero integrati i chip e i sensori. Il suo debutto potrebbe materializzarsi verso metà anno.

A livello di caratteristiche tecniche, e torniamo al progetto di visore stand-alone, la dote descritta dal Wsj comprende uno schermo, processori a prestazioni elevate e telecamere rivolte verso l'esterno. Non è chiaro se si tratti di un oggetto di fascia alta o di un oggetto con prestazioni a metà strada tra quelle offerte dagli apparecchi di prima fascia (come l'Oculus Rift) e quelle proprie delle soluzioni più economiche (come il Cardboard). Il prezzo di listino, in questo secondo caso, potrebbe essere un parametro di differenziazione importante rispetto alla concorrenza.

La curiosità maggiore fra gli addetti ai lavori riguarda soprattutto la componente software: per funzionare senza l'ausilio di altri dispositivi, i tool per gestire i comandi dell'apparecchio e i contenuti da riprodurre devono essere installati all'interno del visore. C'è chi parla in tal senso di una nuova versione del sistema operativo Android con supporto nativo alla di realtà virtuale e quindi dotato di app e librerie dedicate.
Sullo stato di sviluppo del visore aleggiano comunque ancora molti dubbi. Il Wall Street Journal registra in tal senso un'ipotesi di lancio sul mercato molto ottimistica, indicativamente entro fine anno, mentre altre fonti non escludono neppure la cancellazione del progetto. Google, in ogni caso, si appoggerà a uno specialista nel campo delle tecnologie per il tracking dei movimenti della testa come la startup californiana Movidius.

Qualcosa di più sulle intenzioni di BigG se ne dovrebbe sapere in occasione della prossima Google I/O conference in programma a maggio. Quel che è certo è che ai nastri di partenza della corsa per primeggiare nella realtà virtuale ci sono parecchi nomi del gotha dell'industria hi-tech: da Facebbok a Samsung, da Sony a Lenovo per finire con Microsoft e (siamo nel campo delle indiscrezioni, ovviamente) l'immacabile Apple.

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