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Indoor mapping e realtà aumentata fra musei e automobili virtuali: Project Tango prende forma

BARCELLONA - La premessa è d'obbligo. Si tratta di un progetto ancora in fase di sviluppo e quindi lontano dall'aver trovato la propria finale dimensione, anche perché il lavoro di chi scrive applicazioni per questa piattaforma è di fatto appena iniziato. La tecnologia “made in Google” che abilita un dispositivo mobile ad esplorare l'ambiente fisico circostante e che trasforma lo schermo dei dispositivi Android in una sorta di “pannello magico” in grado di sovrapporre elementi virtuali e oggetti del mondo reale ha però conosciuto al Mobile World Congress due importanti passi in avanti.

Project Tango si è infatti mostrato dal vivo in due applicazioni diversissime fra di loro e le capacità che miscelano avanzati strumenti di computer vision, localizzazione Gps, software di elaborazione delle immagini e sensori di profondità e di movimento per creare effetti visivi in 3D sono state oggetto di demo a cui abbiamo personalmente assistito.

Il museo diventa un'esperienza virtuale
La collaborazione fra Lenovo e Google su Project Tango, annunciata all'ultimo Ces di Las Vegas, partorirà uno smartphone per il grande pubblico non prima dell'estate (e più probabilmente verso fine anno). Al Museu Nacional d'Art de Catalunya di Barcellona le due aziende hanno però giocato d'anticipo organizzando uno speciale tour di visita basato sull'utilizzo di un tablet equipaggiato con la nuova tecnologia.

Il dispositivo, lo abbiamo testato con mano, riconosce l'ambiente circostante, localizza la propria posizione, misura le distanze fra un punto di interesse e l'altro, offre una visione alternativa in realtà aumentata delle opere e funge da guida digitale all'interno delle sale (attraverso delle orme blu riprodotte virtualmente sul display) rispetto a un itinerario prefissato. L'esperienza di visita si trasforma, inoltre, grazie alla possibilità di riconoscere singoli particolari all'interno di un quadro e di visualizzarne le informazioni dettagliate in formato digitale (attivando bottoni virtuali riprodotti sul dipinto) sullo schermo del tablet.
In futuro, ci hanno spiegato i responsabili di Google presenti alla demo, si potranno proiettare i “contenuti aumentati”¬ in formato 3D su una superficie (una parete o il pavimento) a beneficio di più utenti contemporaneamente. Non solo in un museo ma anche in altri ambienti indoor come i supermercati, dove un'apposita app sullo smartphone ci potrebbe guidare a prodotti che corrispondono ai nostri personali criteri di scelta, oppure centri commerciali, stazioni della metropolitana e perfino stadi.

Il configuratore virtuale della Fiat 500
La seconda applicazione di Project Tango ammirata a Barcellona porta invece la firma di Accenture, che ha realizzato per Fiat Chrysler Automobiles un sistema di configurazione in realtà aumentata applicato alla 500. Di fatto, come ci ha spiegato Matteo Aliberti, Responsabile Augmented Reality Experience della divisione Interactive, si tratta della prima soluzione mobile di questo tipo in grado di riprodurre un veicolo virtuale in 3D a grandezza naturale. Il fine ultimo di questa soluzione? Sostanzialmente è quello di migliorare l'esperienza d'acquisto da parte dei consumatori. Sia presso il concessionario o uno show room oppure direttamente da casa, quando saranno disponibili i primi smartphone Project Tango destinati al mass market.

Il prototipo di applicazione che abbiamo testato su un tablet permette in effetti di visualizzare e di interagire con una versione virtuale dell'oggetto (nel caso specifico l'auto di Fiat): semplicemente toccando lo schermo si possono aprire le portiere, si può accendere l'impianto hi-fi, scegliere le tonalità di colore della carrozzeria e degli interni o il tipo di cruscotto (plancia) o ancora visionare nei minimi dettagli alcuni particolari della vettura, come per esempio i cerchi delle ruote. E si può, ovviamente, anche camminarle intorno. Il tutto senza necessità di essere connessi alla rete e senza l'ausilio di tecnologie esterne come marker e beacon o antenne Wi-Fi perché la soluzione è installata a bordo del dispositivo e quindi funziona anche in modalità off line. Basta solo uno spazio adeguato per permettere al software di produrre virtualmente la figura dell'auto in scala 1:1. Poiché l'oggetto viene visto tramite il dispositivo, la sua posizione cambia in base al tipo di movimenti che compie l'utente.

Fca, ci confermano da Accenture, è il primo marchio automobilistico ad utilizzare questo tipo di tecnologia per un configuratore d'auto. La strada è quindi segnata e la convinzione della società di consulenza americana è che quello automobilistico è solo uno dei tanti settori in cui troverà applicazione la piattaforma di Google.

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