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Dossier Startup della moda: Innogest e LigurCapital investono in Drexcode

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    Dossier | N. 221 articoliPiù start-up con il Sole

    Startup della moda: Innogest e LigurCapital investono in Drexcode

    • –di El.D.

    Due colleghe e amiche con percorsi simili nel marketing di diverse multinazionali, il desiderio di fare impresa, un’idea che si rivela quella giusta al momento giusto. Così nasce Drexcode, una luxury web boutique che fornisce un servizio a noleggio di abiti femminili di alta gamma pensati per occasioni speciali. La start up, fondata nel maggio 2014 da Federica Storace e Valeria Cambrea, poco più di quarant’anni, di Genova, ha chiuso recentemente un secondo round di finanziamento da poco più di mezzo milione di euro. L’operazione ha completato l’investimento annunciato nel dicembre 2014 e ha portato il totale raccolto dalla società a un milione di euro. A partecipare sono stati tutti gli attuali investitori, ovvero i fondi venture capital Innogest Sgr e LigurCapital, la holding di partecipazioni che opera nel settore del venture capital LVenture Group (quotata sul Mta di Borsa Italiana) e Fashion 22(veicolo costituito da soci di Italian Angels for Growth e guidato da Paola Bonomo e Paolo Marzetti). Il servizio di drexcode.com è semplice: basta registrarsi sul sito web, selezionare la taglia e scegliere tra le proposte messe a disposizione dalla piattaforma. On line si trovano i modelli di punta della stagione in corso di famosi marchi del lusso, mostrati nei fashion show o sui red carpet (tra gli altri Alberta Ferretti, Blumarine, Gianbattista Valli, Jean Paul Gaultier, Moschino, Nina Ricci, Vionnet, Vivienne Westwood, Vera Wang, Rochas, Fausto Puglisi). Si può decidere di provare l’abito in anticipo con un costo di venti euro, dedotti nel caso di finalizzazione dell’ordine, oppure richiedere una seconda taglia gratuitamente. Il noleggio dura quattro giorni.

    «Siamo partite da piccoli test sul nostro network di contatti - spiega Storace, co-fondatrice e ceo di Drexcode - per capire se c’era la propensione al noleggio nel fashion luxury. Poi abbiamo verificato l’interesse dei brand top di gamma. La risposta è stata positiva da entrambe le parti». Il passo successivo è stato investire risparmi e liquidazione e realizzare in outsourcing il sito web. Con i primi ordini è partita anche la ricerca di finanziatori. «Abbiamo convinto gli investitori - continua la ceo - soprattutto perché il time to market è perfetto per questo tipo di iniziativa che intercetta sharing economy e un nuovo tipo di consumatori, più propensi all’esperienza che all’acquisto, i cosiddetti experiencer». Il trend di crescita medio mensile degli ordini è superiore al 30%. «Abbiamo previsto una exit - conclude Storace - ma adesso preferiamo concentrarci sulla crescita dei volumi di business e sull’espansione in Europa».

    El.D.

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