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Dossier Startup: VisMederi punta sul farmaceutico

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    Startup: VisMederi punta sul farmaceutico

    • –di M.Pas.

    Per fondare una startup biomedica di successo non è sempre necessario raccogliere grandi capitali. Ne è una prova VisMederi, società fondata nel 2008 da Emanuele Montomoli, giovane professore associato di Igiene e Medicina Preventiva all'Università di Siena, insieme a Chiara Gentile e Simona Piccirella, allora ricercatrici precarie nello stesso ateneo. «Per assicurarci un futuro - spiega Montomoli - decidemmo di investire su noi stessi, creando una struttura privata a completamento dell'attività che già svolgevamo all'Università. Il capitale iniziale minimo indispensabile, circa 4.000 euro a testa, fu sufficiente per superare agevolmente la fase di startup e arrivare a un fatturato annuo di quasi tre milioni di euro. Rimanere autonomi è stata una scelta: diversi investitori ci hanno chiesto di entrare nell'azienda, ma finché ci riusciremo manterremo il 100%. Una delle chiavi del successo di VisMederi è che tutti si conoscono tra loro».

    L'attività principale di VisMederi è il supporto di laboratorio, nell'ambito della ricerca medica ma anche in alcuni processi di produzione e controllo. «Lavoriamo quasi al 100% su outsourcing delle grandi case farmaceutiche» spiega Montomoli, aggiunge: «Forniamo servizi qualificati, principalmente le prove sierologiche per il rilascio di vaccini al pubblico, per cui abbiamo superato gli audit di varie agenzie nazionali».

    VisMederi non ha problemi di liquidità, e sta pianificando un'espansione anche in campo strettamente farmaceutico: «Nel 2012 abbiamo attivato una divisione Alimenti, Sicurezza e Ambiente per diversificare l'ambito di azione, pur rispettando il nostro background scientifico. Il nostro fatturato derivava da pochi grandi contratti internazionali, mentre con la nuova divisione cerchiamo di farlo crescere attraverso una strategia di piccoli contratti a livello locale». L'azienda partecipa anche a tre progetti innovativi finanziati con fondi europei dalla Regione Toscana per complessivi 397.837 euro: Innoviral, sviluppato in proprio, per migliorare ulteriormente le tecnologie di valutazione dei vaccini; Magic-Theravax, sviluppato insieme a Externautics, per la creazione di una piattaforma di valutazione dell'efficacia di agenti usati contro patogeni e tumori; e Inside, sviluppato con Colorobbia e altri, per l'uso di nano sistemi e/o linfociti ingegnerizzati contro melanoma e sclerosi multipla.

    Tra i progetto futuri c'è anche l‘apertura un ufficio di rappresentanza in una grande città europea dove la tassazione sia un po' più favorevole, per esempio a Londra. «Finita la fase di startup, aumentano i costi di esercizio, e per mantenere la performance tenuta fino ad ora dobbiamo fare attenzione a non esporci».

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