Lo spettro è finito. Alla World radiocommunication conferences (Wrc) di novembre sono stati chiari: non possiamo più permetterci un uso inefficiente dello spettro elettromagnetico delle frequenze. Dalla radio Fm alla banda ultra larga wireless (4G da postazione fissa), dalle comunicazioni militari a quelle via satellite, lo spettro in termini di sfruttamento delle licenze vale troppo per essere usato male. Dal suo uso efficente dipende un pezzo consistente della produttività delle imprese e un parte straordinariamente importante delle nostre vite digitali. Secondo Goldman Sachs per gli operatori di tlc quello Usa in termini di licenze d’uso non vale meno di 368 miliardi di dollari. Con l’arrivo del 5G calcolare questo valore diventerà sempre più complicato tanto che dagli anni Sessanta si dibatte se e come passare dalle gare per l’assegnazione delle licenze a un uso più efficiente e condiviso attraverso strumenti regolamentari come il licensed shared access.
Prima che essere contrattuale il nodo è tecnologico. L’assegnazione di pacchetti di frequenze fisse a un singolo operatore può lasciare “spazi” inutilizzati. Ecco perché nei giorni scorsi il Darpa (Defense Advanced Research Projects Agency), l’agenzia militare più rivoluzionaria (e segreta) degli Stati Uniti ha lanciato un concorso per trovare un modo per ottimizzare lo spettro wireless. Il progetto si chiama “Spectrum Collaboration Challenge” (SC2). Obiettivo sono sistemi intelligenti in grado di allocare le frequenza in modo efficiente sulla base della domanda d’uso. In pratica il Darpa metterà a disposizione una infrastruttura per sperimentare algoritmi di intelligenza artificiale. Quello più “collaborativo” vincerà due milioni di dollari.
Ci sono tre anni di tempo per provarci. Qui da noi, in Europa, siamo un passo indietro. Anzi no, più di un passo. L’Europa si è data fino al 2020 per liberare e assegnare la banda 700 Mhz in modo esclusivo al mondo del mobile. L'Italia si oppone alla proposta chiedendo di far slittare il termine al 2022. Tanto lo spettro mica scappa?
© Riproduzione riservata