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Dossier AAA startup cercasi. General Motors ci mette un miliardo

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    Dossier | N. 221 articoliPiù start-up con il Sole

    AAA startup cercasi. General Motors ci mette un miliardo

    Cruise Automation è una società di San Francisco che sviluppa tecnologia per i veicoli autonomi ed è, soprattutto, l'oggetto dell'operazione più importante delle ultime settimane per quanto riguarda una startup del mondo automotive. General Motors ne ha ufficializzato l'acquisizione a metà marzo mettendo sul piatto oltre un miliardo di dollari (la cifra l'ha svelata Fortune) dopo che la startup aveva raccolto in precedenza circa 18 milioni di dollari da diversi fondi di venture capital e, prima ancora, 100 mila dollari in due round di serie A e B da investitori privati aggregati tramite la piattaforma di equity crowdfunding AngelList.
    Di inizio aprile è invece l'acquisizione a firma di Intel della startup pisana Yogitech, società partecipata al 47% da Atlante Ventures (fondo del Gruppo Intesa Sanpaolo) che si occupa di sicurezza funzionale in ambito Internet of Things. Il deal, i cui dettagli economici non sono stati resi noti, porterà il team italiano a sviluppare, all'interno del gigante californiano, sistemi avanzati di assistenza alla guida. A fare da apripista alle exit di startup italiane verso la Silicon Valley ci aveva pensato nel luglio scorso Vislab, il Laboratorio di tecnologie della visione fondato a Parma da Alberto Broggi e divenuto famoso per la sua auto a guida automatica. A scalarla, per 30 milioni di dollari, la californiana Ambarella, che ha deciso di lasciare in Emilia l'attività di ricerca e sviluppo.

    Molti degli investimenti nelle auto connesse hanno premiato soprattutto imprese tecnologiche sviluppatesi nella Bay Area. Dispatch, per esempio, ha concluso la scorsa settimana un seed da due milioni di dollari con la regia di Andreessen Horowitz (uno dei maggiori venture capital amercani) e Precursor Ventures. Veniam, azienda di Mountain View specializzata in sistemi per l'Internet of Moving Things (le cose connesse mobili) a febbraio ha raccolto fondi per 22 milioni di dollari in un round di serie B a cui hanno partecipato investitori come Verizon Ventures, Cisco Investments e Yamaha Motor Ventures. La storia più curiosa è però quella di un'altra startup nata a San Francisco, Comma.ai. Fondata sei mesi fa nel garage di casa da un ex hacker professionista (ed ex Google), George Hotz, ha ricevuto un finanziamento da 3,1 milioni di dollari da Andreessen Horowitz e la sua missione è nientemeno che quella di sfidare Tesla, Google e in futuro (forse) anche Apple. Come? Con un sistema, basato su un'app per smartphone, in grado di trasformare qualunque automobile in un veicolo semi-autonomo. La soluzione dovrebbe vedere il mercato entro la fine del 2016, con costi inferiori ai mille dollari.

    G.Rus.

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