Apple ancora in calo a Wall Street, dopo gli ultimi giorni pesanti in seguito alla pubblicazione della prima trimestrale in 13 anni con ricavi in calo su base annuale. In 3 giorni le azioni hanno perso circa il 10% del loro valore. A pesare, già sull'andamento di ieri, anche l'annuncio fatto dall'investitore attivista Carl Icahn, che non ha più alcuna quota nel produttore di iPhone. «Abbiamo fatto molti soldi», ha detto ai microfoni di Cnbc aggiungendo che l'amministratore delegato Tim Cook «ha fatto un ottimo lavoro».
Icahn ha spiegato che «le preoccupazioni riguardanti la Cina hanno contribuito a prendere la decisione di vendere i titoli Apple» che aveva in portafoglio. Secondo lui la Cina - che per Apple resta il secondo mercato di riferimento dopo gli Usa - «potrebbe rappresentare un’ombra» per il gruppo di Cupertino (California). L'area caratterizzata da Cina, Hong Kong e Taiwan ha registrato tra gennaio e marzo vendite pari a 12,486 miliardi, in calo del 26% rispetto ai primi tre mesi del 2015 (quando c'era stato un +71%); se messo a confronto con il trimestre precedente il dato è sceso del 32%. È Icahn ad avere fatto pressioni affinché Apple lanciasse un piano di riaquisto di azioni proprie garantendo rendimenti ai soci del produttore dell'iPhone.
Nel maggio scorso Icahn sosteneva che il titolo Apple valesse 240 dollari, quasi il doppio rispetto al valore di di allora pari a quasi 129 dollari. Una tale cifra non è mai stata raggiunta. E dall'estate scorsa, quando si spinse intorno ai 132 dollari, ha perso il 27%.
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