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In passerella a Milano le startup europee della piattaforma Fiware

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In passerella a Milano le startup europee della piattaforma Fiware

Tre giorni molto intensi di incontri e dibattiti, quelli andati in scena al Santeria Social Club del capoluogo lombardo per il Bootcamp organizzato dal programma europeo di accelerazione Fiware, a cui fanno riferimento diversi consorzi tra cui anche Impact, l'organismo guidato fra gli altri da b-ventures (gruppo Buongiorno) nato con l'intento di selezionare e accelerare startup in ambito mobile Internet (fino a 64 imprese in due anni) attraverso il finanziamento con seed da 100mila euro a fondo perduto senza cessione di quote di capitale. Ad accompagnare keynote, “demolition pitch” e presentazioni di alcuni casi di successo (Restopolis e DoveConviene) sono intervenuti molti nomi noti del panorama dell'innovazione digitale “made in Italy” come Gianluca Dettori, Mauro Del Rio (il fondatore di Buongiorno) e Federico Travella, co-founder della startup del fintech (con sede a Londra) NoviCap.
L'occasione è stata propizia per vedere da vicino 14 startup selezionate da sette dei 16 consorzi finanziati dal “Seventh Framework Programme of the European Union” (il programma quadro per la ricerca e lo sviluppo tecnologic) e provenienti da nove nazioni, Italia naturalmente compresa.
Il denominatore comune delle nuove imprese sfilate a Milano è per l'appunto la piattaforma Fireware, una tecnologia open source in grado di offrire un set di Api (Application Programming Interfaces, le interfacce di programmazione del software) le cui specifiche sono pubbliche e royalty-free proprio per favorire lo sviluppo di applicazioni mobili e servizi Internet a basso costo in svariati campi, dai social network alla finanza, dai video all'advertising, dall'e-commerce alle smart city.

Chi e cosa fanno le nuove imprese di Fiware
Delle startup che hanno partecipato al Bootcamp, quattro sono attive in campo medicale e fra queste – Neuroathome, AlzhUp, Umanick e Zebra Academy – spicca in particolare la prima, realtà spagnola (di Valencia) che ha saputo raccogliere fino a oggi 250mila euro di finanziamenti e installare la propria soluzione (un sistema per riabilitare le menomazioni derivanti da lesioni cerebrali e del midollo spinale) in oltre 60 centri terapeutici di nove paesi. Al dogma della sharing economy si sono dedicate invece Donkey Republic, EverImpact, Urbi e Oeex e proprio quest'ultima (sede ad Amburgo e un team che annovera anche l'italiano Marco Borghesi) ha raccolto 50mila euro per sviluppare una tecnologia che sincronizza l'utilizzo di energia elettrica degli elettrodomestici con la produzione locale di energia solare ed eolica, in modo da consentire ai cittadini di usare le fonti rinnovabili del proprio quartiere di residenza. L'italiana inReception, invece, opera nell'ambito del turismo con una applicazione Web e mobile per promuovere strutture extra-alberghiere di proprietà come b&b e appartamenti e gestirne prenotazioni, pagamenti e amministrazione contabile. Nella storia di questa startup c'è la partecipazione al programma di Invitalia Smart & Start, che le dato il primo finanziamento per avviare l'azienda, mentre è dello scorso ottobre il seed raccolto da H-Farm Ventures. A gennaio risale infine il suo ingresso nell'acceleratore Fiware “Soul-FI”.
Al fenomeno sempre più popolare e allargato dell'Internet of Things guarda un'altra nuova impresa tricolore che ha scommesso sulla piattaforma open, la torinese Intoino. Suoi i kit educativi fai-da-te che consentono a bambini e studenti di imparare la programmazione e l'elettronica attraverso la realizzazione di progetti connessi. L'internet delle cose, i Big Data e la digitalizzazione, infine, sono gli ambiti di intervento della terza startup italiana presente al Bootcamp, e cioè la milanese Measurence. Cresciuta in pancia all'acceleratore Impact, ha dato vita a un ambiente cloud in grado di raccogliere dati di diversa natura (comportamentali degli utenti e riferibili a meteo o transazioni Pos) ed elaborarli in maniera intelligente per produrre insight da poter condivider con gli strumenti mobili in dote agli addetti aziendali. Lo scopo? Consentire loro di comprendere e coinvolgere in modo migliore la clientela.

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