Gli sviluppi che la tecnologia sta portando alle nostre società sembrano aver trovato nelle tecnologie immersive un ulteriore fattore di accelerazione che investe, non solo il rapporto uomo-macchina, ma la stessa idea di reale e di sé. Una svolta che interessa aree come la psicologia, la sociologia, la biologia. Ne consegue il bisogno di affrontare anche in termini etici questo cambiamento, cosa che fanno Michael Madary e Thomas K. Metzinger con un paper intitolato «Real Virtuality: A Code of Ethical Conduct. Recommendations for Good Scientific Practice and the Consumers of VR_Technology» pubblicato sulla rivista scientifica Frontiers in Robotics and AI.
Le tecnologie immersive a cui fanno riferimento sono la Vr, la Ar (Augmented Reality) e la Subistitutional Reality, che mischia ambienti virtuali con spazi e azioni reali tramite sensori. Il presupposto è che l'ambiente modifica la percezione, il senso del sé e del reale. Vanno quindi studiati gli effetti psicologici dell'uso della Vr in ambito scientifico (medicina, psicologia...) e vanno sondate le ricadute. Bisogna avvertire le “cavie” dei possibili rischi legati all'illusione del corpo. Avvertirli di come gli stati allucinatori tendono a rimanere anche dopo aver lasciato gli ambienti virtuali. È fondamentale tenere presente che, se l'ambiente modifica gli stati psicologici, nella Vr quest'ultimo può essere manipolato e di conseguenza venire manipolati gli stati emotivi.
Nell’uso privato i rischi sono quelli dell’assuefazione agli ambienti virtuali. Inoltre il legame tra Vr e internet impone una riflessione sull'uso dei nuovi dati sensibili: i movimenti degli occhi, le reazioni, le emozioni. Tutto ciò avrà notevoli implicazioni soprattutto se ci si orienta verso un sistema per cui la Vr diviene uno spazio connesso e condiviso in cui avatar virtuali saranno diretti da interfacce cerebrali che, attraverso il motion capture e i sensori, potranno avere un impatto sulla realtà tramite il controllo di robot. Siamo chiamati a ridefinire lo spazio sociale e noi stessi, oltre che le implicazioni etiche. Le molte opportunità e i molti rischi impongono che la società dialoghi e negozi gli usi di queste tecnologie, guidata e supportata da un approccio filosofico.
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