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In Svizzera il primo Comune al mondo che fa pagare le tasse in Bitcoin

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A ZUGO

In Svizzera il primo Comune al mondo che fa pagare le tasse in Bitcoin

Non è ancora chiaro se nelle future società cashless, quelle in cui il danaro sarà elettronico e le banconote un ricordo, ci sarà veramente spazio per i Bitcoin. La criptovaluta più famosa al mondo alterna troppo spesso fasi di sviluppo a momenti di flessione. Instabilità tipiche di un percorso forse ancora immaturo, alle prese con ombre e incertezze. Ultima quella relativa al suo fondatore, con l'imprenditore australiano Steven Wright che prima ha giurato di essere Satoshi Nakamoto (pseudonimo dell'ignoto fondatore di Bitocoin), e poi ha fatto una mezza marcia indietro.

Oggi, però, la notizia è un'altra. E arriva dalla Svizzera. Più precisamente da Zugo, cittadina che dà il nome all'omonimo cantone, nota più per la pressione fiscale bassissima che per il suo splendido lago. L'amministrazione comunale di Zugo - con al timone il sindaco Dolfi Müller - qualche giorno fa ha deciso di adottare Bitcoin come moneta per pagare le tasse comunali. Dal prossimo 1 luglio, dunque, i cittadini di Zugo (30mila abitanti) potranno saldare i loro conti con l'amministrazione pubblica anche attraverso la criptovaluta, per un importo massimo di 200 franchi. La decisione di dare un tetto alle operazioni, secondo quanto riferito dal sindaco, è necessaria per valutare con dovizia questa prima fase di sperimentazione che durerà per tutto il 2016. L'idea, comunque, è quella di ampliare il servizio nel corso del prossimo anno.

Si tratta del primo esperimento al mondo di utilizzo di Bitcoin per un amministrazione pubblica. Fino a oggi sono state numerose le aziende private che hanno deciso di inserire la criptovaluta fra le opzioni di pagamento degli utenti. Mai, invece, una iniziativa del genere era arrivata da un ente pubblico. Secondo un articolo dello scorso febbraio comparso su Nikkei Asian Review, in Giappone si sta considerando l'ipotesi di equiparare i Bitcoin alle altre monete, ma è una partita ancora aperta. A Pittsburgh, come a New York, una proposta simile a quella di Zugo era stata discussa nei mesi scorsi, ma in entrambi i casi è stata scartata per la scarsa stabilità dei Bitcoin. Nel gennaio di quest'anno, infine, nello Stato del New Hampshire (Usa) la Camera ha bocciato l'idea di introdurre la criptovaluta nei pagamenti delle tasse: 264 contrari contro 74 favorevoli. A Zugo, invece, dal primo luglio si parte. La notizia è stata diramata attraverso il sito ufficiale della città, sul quale si legge: «Alla fine del 2016 condurremo un'analisi su com'è andata. Poi il consiglio comunale deciderà se Bitcoin e la maggior parte delle altre valute digitali devono essere accettate come pagamento per altri servizi urbani in futuro».

La mossa attira start-up
La mossa del sindaco di Zugo, tuttavia, non sembra semplicemente proiettata a fare notizia. Il cantone è molto noto per aver attirato, negli ultimi mesi, alcune startup del mondo fintech: da Xapo a Shapeshift a Monetas. E Müller ha detto chiaramente che la sua speranza è che il progetto possa attirare altre imprese del settore. Un modo, insomma, per rendere fertile un terreno che dal punto di vista imprenditoriale fertile lo è già di suo, considerata la tassazione bassissima.

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