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Napolitano: trasparenza su Human Technopole

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Napolitano: trasparenza su Human Technopole

(Olycom)
(Olycom)

No a «decisioni frettolose» e «largamente discutibili» sia sul «metodo» che su quello degli «interessi generali della ricerca scientifica e dunque del futuro del nostro Paese». Finora le critiche sul progetto Human Technopole - fortemente voluto dal premier Renzi e destinato a realizzarsi nell'area ex Expo - erano rimaste confinate soprattutto all'interno della comunità scientifica. Ma ieri nell'aula del Senato è stato il presidente emerito Giorgio Napolitano a chiedere al Governo di fare chiarezza sul destino di questo progetto, «cui bisogna guardare positivamente». Ma su cui mancano «impegni chiari», «risposte» e «informazioni».

«Frettoloso e discutibile». Questa volta le critiche al progetto dello Human Technopole nell'area dell'Expo difficilmente passeranno inosservate. Ad avanzarle è l'ex capo dello Stato Giorgio Napolitano che ieri in Senato ha chiesto quantomeno «chiarezza» su un progetto che sotto la regìa quasi esclusiva dell'Iit - l'Istituto italiano di tecnologia di Genova - potrà fare affidamento, dopo i primi 80 milioni, su 1,5 miliardi in dieci anni. Finanziamenti a cui la ricerca italiana, da sempre cenerentola sottofinanziata, non è abituata.

L'ambizioso progetto di creare a Milano un Tecnopolo sulle scienze della vita e la nutrizione lì dove fino a qualche mese fa sorgevano i padiglioni dell'Esposizione finora aveva diviso sopratutto il mondo scientifico, con l'eccezione della senatrice a vita Elena Catteneo anche lei ricercatrice e la prima a sollevare nei mesi scorsipesanti dubbi sulla trasparenza del progetto. Ma ora il caso, dopo aver acceso ampi dibattiti nelle aule dei laboratori dei centri di ricerca è deflagrato nelle aule del Parlamento.

L'occasione è stata la richiesta ieri della fiducia sul decreto sulla scuola e la ricerca che ha fatto slittare il dibattito su un ordine del giorno presentato proprio dalla Cattaneo su «Human Technopole» a cui la senatrice ha allegato anche un corposo documento di studio in cui prova a “smontare” punto per punto questo progetto definito «improvvisato e opaco». Critiche queste che Napolitano ieri ha ripreso con forza in un appello al Governo in cui innanzitutto ha chiesto di prendere«impegni chiari» nel fornire «tutte le informazioni che sono mancate» finora : dall'adozione del decreto di novembre con il primo embrione del progetto, il presidente emerito denuncia il silenzio calato in Parlamento. A metà maggio, ha lamentato l'ex capo dello Stato, «i seguiti di quella decisione e annuncio non sono mai stati chiariti. Non c'è stata alcuna informazione». Ma Napolitano chiede anche di mostrare «una disponibilità, che io non posso immaginare non vi sia da parte del Governo, a ripensare a decisioni frettolose che sono largamente discutibili sul piano del metodo e su quello degli interessi generali della ricerca scientifica e dunque del futuro del nostro Paese». «Non ho bisogno di sottolineare - ha poi continuato Napolitano ripercorrendo tutta la vicenda - come siano indispensabili e urgenti ormai delle risposte».

Prima di Napolitano era intervenuta la Cattaneo che ha invitato l'Esecutivo a ripensare il progetto, adottando «ogni atto necessario e opportuno per realizzare un percorso trasparente e scientificamente e culturalmente partecipato e competitivo sull'esempio di esperienze all'estero, valide e di successo». Nel suo documento depositato in Senato la ricercatrice ha messo in fila tutti punti deboli del progetto: dal fatto che è un errore stabilire per legge quale progetto scientifico sostenere (meglio «una competizione per finanziare le migliori proposte ») allo sbaglio di «concentrare il denaro pubblico in poche mani», in questo caso quelle dell'Iit che tra l'altro - segnala la Cattaneo - non deve neanche «rendicontare pubblicamente» l'utilizzo dei fondi (l'Istituto è una fondazione di diritto privato che riceve finanziamenti statali).

La senatrice tra l'altro sottolinea anche un'altra anomalia. E cioè che l'Iit non avrebbe le «competenze specifiche negli ambiti indicati dal governo» per lo Human technopole (nutrizione e scienze della vita). Da qui la richiesta a puntare invece sulla creazione di un'Agenzia indipendente per la ricerca a cui affidare la selezione delle migliori idee e la verifica sull'uso dei fondi e il raggiungimento degli obiettivi scientifici.

Ieri comunque è arrivata la replica del Governo: è stata Angela D'Onghia, sottosegretario all'Istruzione, a precisare che «una volta ricevuti tutti i riscontri da parte dei valutatori internazionali» il capofila Itt «provvederà a rivedere il progetto, per tenere conto dei commenti-suggerimenti e arrivare così ad un progetto definitivo da sottoporre al governo. Ci aspettiamo che questo processo possa essere concluso entro poche settimane. Il progetto completo, a quel punto, sarà reso pubblico».

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