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DocFaber, il «dietologo online» cerca l'utile entro 2018

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DocFaber, il «dietologo online» cerca l'utile entro 2018

Un “dietologo online” per scegliere il regime alimentare più adatto all'utente, secondo due pilastri di base: qualità made in Italy e dieta mediterranea. Si presenta così DocFaber, la startup cofondata nel 2015 con un capitale di 30mila euro dal nutrizionista bolognese Fabrizio Malipiero. Il servizio di coaching, realizzato sotto forma di app, ha già incassato 5mila iscrizioni e permette una consulenza progressiva che va dalla definizione di un «menù di depurazione» a vere e proprie strategie di dimagrimento. Gli utenti attivi sono l'80% del totale, un margine che dice già qualcosa sull'utilizzo effettivo del servizio. Il business model? Il prodotto è gratis, ma a giugno comparirà una versione premium con abbonamenti e tariffe per consumatori singoli e aziende. Come spiega lo stresso Malipiero, la doppia sfida B2C e B2B si muove su presupposti diversi. Ma complementari: «Un conto sono i consumatori, più facili da raggiungere perché permettiamo di calibrare una dieta a seconda dell'indice di massa corporea. Per le società stiamo invece pensando a dei pacchetti per il benessere dei dipendenti e, anche, a dei processi formativi sull'alimentazione che rientrino in quello che la società offre ai suoi lavoratori» spiega Malipiero.

DocFaber investirà tra 2016 e 2017 una media di 60-70mila euro, come prima base per potenziare la diffusione del prodotto. La startup non ha partecipato a round di finanziamenti, ma sta tentando la strada dei bandi promossi dalla regione Emilia-Romagna ed è tra le iniziative segnalate dal Future Food Institute. Malipiero si è posto come obiettivo il raggiungimento del pareggio nel 2018 e la maturazione dei primi utili nello stesso anno. Qual è il valore aggiunto della piattaforma, nel già affollato panorama delle food app italiane? Malipiero sottolinea una differenza di metodo, oltreché di strategia commerciale: «DocFaber non guarda esclusivamente al conteggio delle calorie, ma fa attenzione alla qualità del cibo consumato. Promuovendo, così, una dieta di tipo mediterraneo e la tradizione del made in Italy anche come scelta di salute per chi segue i nostri vari step». Proprio il brand dell'agroalimentare italiano potrebbe essere la leva per la crescita della applicazione sul mercato estero. «DocFaber cerca di diffondere uno stile di vita sano, ma anche la cultura della buona tavola – dice Malipiero - E la cultura della buona tavola italiana è un argomento che può essere esportato all'estero, allo stesso modo dei prodotti».

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