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Dalla Nsa a Wall Street: il matematico re degli hedge fund guadagna 1,7 miliardi di dollari l’anno

James “Jim” Simons nel corso dell’intervista rilasciata a Chris Anderson di Ted
James “Jim” Simons nel corso dell’intervista rilasciata a Chris Anderson di Ted

James “Jim” Simons non è molto noto al di fuori della grande finanza. Di carattere riservato, non fa molte comparse pubbliche. Eppure ogni anno figura tra i più ricchi gestori di fondi. Quest'anno il 78enne fondatore dell'hedge fund Renaissance Technologies è risultato secondo, ma solo per qualche decina di milioni di dollari rispetto a Kennneth Griffin di Citadel, con un guadagno di ben 1,7 miliardi di dollari nel 2015. Ma è comunque l'unico a comparire sempre nella classifica di Institutional Investor da quando ha iniziato le pubblicazioni, quindici anni fa. Ed è il leader assoluto avendo accumulato in questo periodo un gruzzoletto da 23,5 miliardi di dollari. In un anno in cui metà degli hedge fund ha registrato performance negative, i grandi gestori hanno comunque confermato guadagni da favola, in termini di rivalutazione della rispettiva quota individuale nei fondi sommata alla fetta di fees di sua competenza.

L'intervista di TED a Simons

Nella sua vita precedente, Simons non sapeva quasi neanche cosa fosse la finanza. Nato come matematico, fino agli anni 70 passava le sue giornate craccando codici per conto della Nsa, l'agenzia Usa per la sicurezza diventata famosa negli ultimi anni per il Datagate. Poi ha usato quelle competenze con cui scardinava sistemi di sicurezza per decidere cosa comprare e vendere a Wall Street. Con un successo che non ha precedenti. Abbandonando per un attimo la sua riservatezza, lo scorso settembre ha rilasciato un'intervista a Chris Anderson di Ted per raccontare la sua straordinaria avventura: “Quando ho iniziato a fare trading, ero un po' stanco della matematica - ha spiegato -. Ero vicino ai quarant'anni, avevo un po' di soldi. Ho iniziato a fare trading in Borsa e andava bene: iniziai a guadagnare molto e pensavo fosse soltanto fortuna. In realtà non usavo modelli matematici allora”.

“Ma dopo qualche tempo, analizzando i dati, ho realizzato che c'erano degli andamenti strutturati. Ho messo insieme un team di matematici a abbiamo iniziato a elaborare dei modelli, sulla base di quello che ero abituato a fare: si costruisce un algoritmo, lo si testa per capire se funziona o meno. E poi si va avanti”. Per fondare nel 1982 quello che diventerà uno degli hedge fund di maggior successo, con un patrimonio gestito che oggi supera i 30 miliardi di dollari. Che è diventato famoso anche per aver imbarcato tra i suoi analisti schiere di matematici, astronomi e fisici: “In realtà non sapevo come assumere trader sulla base dell'analisi fondamentale. Invece sapevo bene valutare le qualità degli scienziati ed è stato quello che ho fatto. Gradualmente quei modelli sono migliorati sempre di più”.

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