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Dossier Anche Filo entra tra le top europee

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    Dossier | N. 221 articoliPiù start-up con il Sole

    Anche Filo entra tra le top europee

    • –di G.Rus.

    Piattaforme intelligenti, dispositivi connessi, sistemi avanzati di controllo remoto: l'Internet delle cose è un ecosistema in cui si può muoversi ad ampio spettro e lo prova il numero a crescita esponenziale delle startup che scommettono in questo settore. Ma quali sono quelle di maggior tendenza? EU-Startups ne ha messe in fila 50 nel suo rapporto “Europe's Hottest IoT Startups”, valutandone parametri quali la portata innovativa delle loro soluzioni, le potenzialità di business, l'audience sui canali social e la dinamicità delle loro attività online.

    Playbrush, per esempio, nata a Londra nel 2014, si è prima fatta notare con una campagna di successo su Kickstarter e poi, nel maggio del 2015, ha raccolto 500mila sterline dal fondo di venture capital austriaco Speedinvest e dal business angel Hansi Hansmann. Dalla sua ha uno smart device che trasforma un comune spazzolino da denti in un controller per video giochi (corredato da app dedicate) con il fine di migliorare l'igiene orale dei bambini.

    Nella lista delle “hottest” startup c'è anche una presenza italiana ed è Filo, fondata a Roma nel 2014. Cresciuta in seno al programma di accelerazione di Luiss Enlabs “La Fabbrica delle Startup” e salita alla ribalta l'ottobre scorso grazie all'investimento di 500 mila euro perfezionato da LVenture Group (con 100mila euro) e alcuni business angel. Fondi con i quali la società ha iniziato a muoversi per portare la propria soluzione sul mercato nazionale ed europeo, ampliare il team e investire in ricerca e sviluppo per sviluppare nuovi prodotti nell'ambito del tracciamento.

    Il primo, Filo, è un dispositivo che utilizza la tecnologia Bluetooth per poter tenere sotto controllo gli effetti personali più importanti: attraverso un'app mobile, è possibile infatti verificare la posizione di cose, persone o animali ai quali è stato collegato l'apparecchio.
    Fra le startup più di tendenza in campo IoT in Europa, ancora in attesa di significativi round di finanziamento, vi sono quindi realtà come la madrilena Maintool (fondata nel 2014 e basata su Parigi) che ha sviluppato cinghie intelligenti compatibili con qualsiasi orologio da polso e farcite di sensori per rilevare i parametri di cuore, passi percorsi, calorie bruciate e temperatura ambiente. Sfiziosa anche l'idea di Monkey, nata nel 2015 a Monaco di Baviera: si tratta di un «portiere intelligente» che consente l'accesso senza chiave ad appartamenti e uffici ai rispettivi proprietari e ai fornitori di servizi accreditati. Il tutto attraverso comandi virtuali impartiti al citofono direttamente dallo smartphone.

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