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Ecco Overwatch, 21 eroi per un divertimento pre-adolescenziale

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Ecco Overwatch, 21 eroi per un divertimento pre-adolescenziale

Overwatch, il corto animato

C'è una fase nella vita in cui i dettagli diventano fondamentali. Per alcuni inizia dagli otto e finisce ai 14anni. Per altri continua serenamente anche in età senile. Per un bambino è quando si scoprono i fumetti, i cartoni animati e i super eori, quando si passano pomeriggi febbrili a con i libretti per studiare poteri, armature e armi dei propri beniamini. Quando ti chiedi se sia più forte Superman o Hulk, e sei disposto a passare un pomeriggio a discuterne con i tuoi amici. Ecco, Overwatch, il nuovo videogioco di Blizzard uscito nei giorni scorsi, è un qualcosa che parla forte e diretto a quell'età dello spirito.

Ventuno eroi pronti a darsela di santa ragione dentro a coloratissime arene di gioco. Non è uno sparatutto classico, non c'è una storia, ci si affronta come se fosse un picchiaduro a squadre. Il ritmo è serrato e l'evoluzione degli eroi è il prodotto di una expertise nei giochi di ruolo che non ha pari.

Quello dei creatori di Warcraft più che un videogioco è una operazione di marketing illuminata che nel tentativo di superare i limiti degli sparatutto punta a introdurre gli eSport nell'immaginario collettivo innovando anche il modello di business dell'industria del videogioco.
Ma andiamo con ordine.


Cosa ci è piaciuto. Il gioco è diabolico e divertente. Dagli inventori di Diablo cosa ci saremmo dovuti aspettare? Diabolico perché titilla la nostra adolescenza, perché è cartone animato giapponese, colorato e rassicurante (il Pegi è 12 anni). Non c'è versamento di sangue e violenza gratuita. Poi la forma è quella della sana competizione a squadre. Al termine dello scontro si vota il giocatore migliore, vengono ritrasmesse le azioni più spettacolari, in qualche modo viene sdoganata una estetica che richiama nello spirito le competizioni sportive di videogiochi (il World Cyber Games e l'Electronic Sports World Cup). By the way, sono oltre 134 milioni nel mondo gli spettatori di Sport Elettronici, con un mercato che supera i 600 milioni di dollari.

Overwatch in qualche modo riscrive le regole delle shooter arene trasformandole in uno show televisivo. Quanto al business, il titolo è attualmente in vendita in vari formati, da 40 fino a 130 euro. Non mi stupirei (ricordiamo che Blizzard è dietro anche al successo planetario di Hearthstone) di assistere a una evoluzione di Overwatch più articolata rispetto ai più sofisticati sparatutto con l'introduzione di carte da gioco, serie tv, modelli free-to-play per device mobili e micro-transazioni.

Cosa non ci è piaciuto. Posto che il gioco è decisamente divertente e ben bilanciato (si possono cambiare i personaggi durante le partite il che mette la squadra al centro di tutto), resta un titolo che dà il meglio di sè quando si gioca insieme ad amici. Manca insomma una modalità single player. Ma più che un difetto è una scelta consapevole.

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