
Chi tocca i videogame muore. Così si dice scherzosamente a Hollywood di qualcuno che intende trasportare un gioco di successo al cinema: quasi sempre infatti i tentativi realizzati negli ultimi anni, da Tomb Raider a Tron: Legacy, da Prince of Persia a Need for Speed e Hitman, pur nei casi in cui hanno totalizzato un buon incasso al box office lo hanno visto risucchiare dagli esorbitanti costi di produzione e marketing. Tanto da far rimanere questi film tentativi sporadici, incapaci di fare il salto di qualità che hanno fatto i cugini fumetti, un tempo nella stessa situazione e oggi dominatori del botteghino. Il vento però potrebbe presto cambiare, perché rispetto al passato, in cui molti film venivano prodotti vendendo i diritti di sfruttamento di marchio, storia e personaggi a soggetti terzi, liberi di farne ciò che volevano, oggi ad essere coinvolte nella produzione sono sempre più le software house che hanno lanciato le saghe interattive e vogliono trasformarle, grazie alla popolarità del cinema, in fenomeni di costume capaci di uscire dal ghetto dei semplici appassionati di videogame.
Angry Bird, il trailer
Il primo banco di prova è previsto a giugno, quando usciranno al cinema il 1 e il 15 giugno Warcraft – L'inizio e Angry Birds, tratti da titoli che hanno fatto sfraceli rispettivamente su Pc e dispositivi mobile. Michael Morhaime, presidente e cofondatore di Blizzard Entertainment, risulta tra i produttori di Warcraft e per non rischiare di sbagliare il tiro (e l'investimento globale che ammonta a 150 milioni di dollari per la sola produzione, cui va aggiunta quasi la stessa cifra per la campagna di lancio), si è alleato con Thomas Tull e Charles Roven, che hanno in curriculum il rilancio di un franchise in declino come quello di Batman. Come in quel caso è stato necessario affidarsi a un regista audace e di talento come Christopher Nolan, qui è stato scelto Duncan Jones, che ha alle spalle due cult come Moon e Source Code e soprattutto è un giocatore della prima ora. Anche Rovio punta in alto: i registi della sua trasposizione basata sull'eterna lotta tra uccelli e maiali sono al debutto, seppure con una lunga esperienza nell'animazione, ma agli scettici la società finlandese che vorrebbe far fruttare i 3 miliardi di download dei videogame del franchise e i 5 miliardi di visualizzazioni della serie tv ispirata ad Angry Birds, risponde di guardare al successo di un cartoon per certi versi simile, Minions, su cui in pochi erano pronti a scommettere e che ha incassato 1,15 miliardi di dollari al cinema.
Warcraft, il trailer
“Il budget del film è di 100 milioni e una cifra ancora maggiore andrà nel marketing”, ha detto Wilhelm Taht, vicepresidente di Rovio, “numeri che ne fanno il primo blockbuster proveniente dall'industria dei videogiochi mobile”.
A sperare di fare il salto di qualità sono altre aziende del settore, a cominciare da Ubisoft, di recente finita nelle mire del gruppo Vivendi: la società guidata da Yves Guillemot si è mossa per tempo e già nel 2011 ha fondato Ubisoft Motion Pictures, per trasportare i suoi marchi al cinema, fornendo l'intero budget ma mantenendo anche il controllo creativo. Il primo sarà Assassin's Creed, in arrivo a Natale, una produzione da 200 milioni di dollari che punta sulla fama di Michael Fassbender, Marion Cotillard e Jeremy Irons per calamitare l'attenzione del pubblico generalista. Se tutto va come previsto arriveranno poi Splinter Cell, affidato a Tom Hardy e quindi Far Cry. Anche Activision ha ambizioni di trasformarsi in una multimedia company, e infatti lo scorso novembre ha annunciato la creazione dei suoi Studios, per trasportare Call of Duty al cinema e Skylanders in tv con la serie animata Skylanders Academy. Il discorso è parzialmente diverso per Sony, che ha già in carniere film e videogame, oltre alla musica e alle tecnologie produttive: il primo progetto a sfruttarle sarà ovviamente Uncharted, la saga sul tombarolo Nathan Drake che con l'uscita recentissima del quarto capitolo, Fine di un Ladro, ha concluso il suo iter nel “ristretto” mondo dei videogame e vorrebbe diventare ora un franchise a tutto tondo. “Il segreto della nostra serie sta nel modo in cui costruiamo i nostri personaggi, pensati per essere credibili, come se potessi incontrarli nella vita reale”, spiega Arne Meyer, storico direttore della comunicazione della produttrice Naughty Dog, “e il fatto che siano così emotivamente coinvolgenti li rende perfetti per un adattamento sul grande schermo. Noi però non abbiamo l'esperienza per girare un film, quindi lasceremo che siano altri a realizzarlo, anche se abbiamo da dire la nostra sulla sceneggiatura e sullo sviluppo dei personaggi perché li abbiamo creati e li conosciamo meglio di chiunque altro”. La pellicola arriverà sugli schermi nel 2017 e anche se non ha ancora un regista, sarà scritta da Mark Boal, sceneggiatore di Zero Dark Thirty, e prodotta tra gli altri per un budget presumibilmente da 150-200 milioni anche dalla società di Avi Arad, presidente di Marvel nel periodo del rilancio dei cinefumetti.
A tutta questa carne al fuoco si è aggiunto infine di recente l'annuncio del ritorno sugli schermi di Lara Croft, con un nuovo inizio per Tomb Raider affidato stavolta al volto dell'astro nascente Alicia Vikander: dietro il progetto c'è lo zampino della MGM e del produttore britannico Graham King (The Departed) che ha coinvolto però Eidos Interactive per garantire che il film non tradisca il videogame. Con la speranza di tutti quanti: creare una saga capaced di durare nel tempo.
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