Tecnologia

Dossier Dalla legneria di famiglia alle cover per iPhone: quando i social fanno…

  • Abbonati
  • Accedi
    Dossier | N. 21 articoliImpresaSocial

    Dalla legneria di famiglia alle cover per iPhone: quando i social fanno volare il made in Italy

    Andrea e Stefano Aschieri
    Andrea e Stefano Aschieri

    Prendi la tradizione dell'artigianato italiano. Cucila addosso a un iPhone sotto forma di cover di legno e altra oggettistica di consumo. Falla decollare sui social con un presidio sistematico di Facebook e Instagram, per spiegare il progetto con il linguaggio intuitivo del web. Se funziona, può uscirne un'azienda da più di mezzo milione di fatturato e oltre metà del suo mercato fuori dall'Italia. È la storia che ha dato vita a Wood'd, il brand di oggettistica e accessori fondato nel 2012 dai due fratelli di Busto Arsizio Andrea e Stefano Aschieri. Il primo compirà 30 anni nel 2017, ha studiato fashion business alla Marangoni di Milano e oggi si occupa di tutto quello che riguarda design e produzione nel marchio. Il secondo si è diplomato all'Istituto italiano di Fotografia, frequenta la Naba e segue la comunicazione off e (soprattutto) online della società. Se gli chiedi quanto abbia pesato la presenza sul web, non ne fa mistero: «I social sono fondamentali. Lo sono stati nel primo periodo, perché ci hanno dato la possibilità di raggiungere un pubblico senza investimenti importanti di comunicazione – dice Stefano Aschieri al Sole 24 Ore - Attualmente sono lo strumento principale con cui non solo i prodotti ma anche le persone che ci sono dietro, i loro valori ere loro passioni vengono veicolate».

    Dall'industria di famiglia alla “brand identity”
    I due fratelli non arrivano dal nulla. Alle spalle degli Aschieri ci sono tre generazioni di una legneria industriale con sede ad Arconate, in provincia di Varese.

    La lavorazione degli oggetti rientrava già nel loro Dna, quando hanno deciso di far cambiare rotta a decenni di produzione: da taglieri e cucchiai di legno a cover adesive per smartphone, portariviste e oggetti calibrati sull'estetica di uffici che guardano all'Europa e al modello di smart working. Una sintesi tra gusto classico e metodi di lavorazione innovativi che rappresenta, a modo suo, il primo marchio dell'azienda: «Quando Wood'd è nata 4 anni fa molte delle lavorazioni erano anomale per il materiale e i primi fornitori ci prendevano per pazzi. Oggi tutti questi processi fanno parte del quotidiano di Wood'd» spiega Stefano Aschieri.
    Il secondo brand non è impresso sul legno, ma online. Wood'd conta 4.760 follower su Instagram e quasi 12mila su Facebook, oltre a presenze minori su Pinterest e Twitter. Come funziona, la filiera digitale? Gli utenti seguono i post sul social di Marck Zuckerberg, commentano e trovano indicazioni sia per l'acquisto diretto sia per richieste o preferenze: basta lasciare un commento sotto alle foto pubblicate per farsi rispondere dai diretti interessati a seconda delle esigenze. Niente di diverso da quello che fanno le aziende con un proprio team di comunicazione, se non fosse che nel caso di Wood'd è realizzato tutto “in casa”: chi ha fondato la società risponde ai diretti interessati, perché sono proprio i commenti ad alimentare parte delle vendite.

    Un business da 600mila euro
    I numeri sulla presenza online non sono da capogiro, ma stanno crescendo. Anche perché la quantità è sostituita dalla qualità, a giudicare dai risultati messi a segno in bilancio. La “brand identity”, la forte identità dei prodotti ha permesso all'impresa di chiudere l'anno scorso con un fatturato di 600mila euro diviso tra le vendite all'estero (il 60%), Italia (30%) e, appunto, online: il 10% del totale. Un bacino alimentato dal presidio online di tutti i canali, anche nella routine della comunicazione: l'azienda inserisce tra i suoi recapiti il numero di Whatsapp, un dettaglio non secondario rispetto ai tempi lunghi di società più “tradizionali” nella gestione dei rapporti con il pubblico.

    “«I social ci hanno dato la possibilità di raggiungere un pubblico senza investimenti importanti di comunicazione. Sono lo strumento principale con cui non solo i prodotti ma anche le persone che ci sono dietro, i loro valori ere loro passioni vengono veicolate».”

     

    L'intero marchio, del resto, è tenuto in piedi da un team che supera a fatica le dimensioni della microazienda: sette persone in tutto. «E ci occupiamo della quasi totalità dei processi, dalla progettazione alla produzione alla comunicazione. È una sintesi tra passione e compenetrazione. Passione perché la nostra educazione ha sempre riguardato la ricerca del ben fatto e dell'artigianalità, compenetrazione perché i nostri prodotti sono frutto di processi di lavorazione tradizionali e innovativi».

    © Riproduzione riservata