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Progetto Iter, il magnete più grande e complesso di sempre è Made…

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Progetto Iter, il magnete più grande e complesso di sempre è Made in Italy

Sarà uno dei magnete più grandi e tecnologicamente avanzati al mondo. E lo stanno costruendo in Italia. A chi lo guarda oggi appare come una gigantesca bobina di cavi superconduttori a forma di “D”, del peso di oltre 300 tonnellate. Intorno ci lavorano gli ingegneri dell’azienda italiana Asg Superconductors, negli stabilimenti che la società ha a La Spezia. Quando sarà pronta, la super bobina sarà destinata a Iter (International Thermonuclear Experimental Reactor), il più grande impianto di fusione al mondo che sta nascendo in Francia.

Il compito delle bobine made in Italy è di produrre un campo magnetico circolare – in gergo tecnico toroidale – capace di imprigionare il plasma incandescente alla temperatura di 150 milioni °C. In pratica, verrà creato un impressionante scudo magnetico che intrappolerà e compatterà il gas incandescente, tenendolo lontano dalle pareti del serbatoio di Iter.

Alla realizzazione di questo magnete – il primo dei 10, tutti made in Italy, che l'Unione europea realizzerà per Iter, mentre altri nove saranno fabbricati in Giappone – hanno lavorato complessivamente 26 aziende europee con il coinvolgimento di 600 lavoratori. L’operazione è stata finanziata da Fusion for Energy (F4E), l'organizzazione dell'Unione europea incaricata di fornire il contributo dell'Europa al programma Iter, che a partire dal 2008 ha firmato con l'industria italiana contratti per circa 800 milioni di euro per attività di ricerca e sviluppo e produzione di vari componenti.

Per lo sviluppo dei cavi superconduttori è stata coinvolta anche l’Enea, l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile. «Il grande successo dell'industria italiana nel campo della fusione - dichiara Aldo Pizzuto, responsabile Enea del Dipartimento Fusione Nucleare e Tecnologie per la Sicurezza Nucleare - dimostra come la nostra industria manifatturiera sia competitiva a livello mondiale anche in settori high-tech. Un risultato ottenuto grazie alla lungimiranza di chi ha investito e creduto nella possibilità di vincere sfide difficilissime e ha saputo fare sistema con la ricerca pubblica, in particolare nel campo della fusione dove l'Italia figura tra i Paesi leader».

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