E poi c’è Minecraft. Provate a chiedere a un ragazzino se lo conosce. Dovete prepararvi a passare l’ora successiva a farvi raccontare nei minimi dettagli come ha progettato la sua casa, l’allevamento del bestiame e la distruzione dei Creeper (sono gli zombie verdi e cattivi).
Quello dei mondi a quadratini è un mondo nel mondo. Venduto in oltre 100 milioni di copie a un ritmo di 53mila copie al giorno. E che ora si apre internamente ed esternamente. Nei confini della piattaforma e nel suo funzionamento interno.
All’Electronic Entertainment Expo di Los Angeles sono due le novità annunciate che danno anche il senso e la prospettiva del progetto Minecraft nella testa dei manager di Redmond . Ricordiamo che Microsoft ha acquistato Mojang con 2,5 miliardi di dollari nel settembre del 2014.
La prima news è che i giocatori su Windows 10 e dispositivi mobili potranno ospitare le proprie partite multiplayer su server privati e basati su cloud. Tradotto significa poter visitare i mondi degli amici, senza nessuna barriera dovuta alla piattaforma di gioco (iOS, Android, Samsung Gear Vr e Windows 10).
Ancora più interessante è la modalità Mod. A partire dall’autunno si potranno modificare i propri mondi e personalizzare gli elementi e le creature per creare mappe e nuovi giochi. Funziona così: i nemici, gli animali e gli elementi di Minecraft seguono semplici script scritti in Json. Si può entrare nel documento, leggere il codice e cambiare, ad esempio, le dimensioni del Creeper modificando i parametri con un semplice editor di testo. Si può anche entrare nelle “skin” e quindi con un programmino di disegno tipo Paint è possibile colorare i pixel della “pelle” delle creature. Più divertente è la gestione del comportamento. Si entra nella testa delle creature. Con un copia e incolla si può ad esempio zombizzare un maiale, far volare le mucche o rendere mansueti e amichevoli i ragni. In autunno i giocatori saranno in grado di accedere a questi file. Nell’immaginazione di un bambino le possibilità sono infinite. In quella di un adulto? Pure. Anche perché, per sfatare un mito, l'età media del giocatore tipo è 29 anni.
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