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Dossier Tim Ventures punta su ClouDesire

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    Dossier | N. 221 articoliPiù start-up con il Sole

    Tim Ventures punta su ClouDesire

    Un marketplace per applicazioni software dedicato alle piccole e medie imprese. Questo è ClouDesire, la startup che ha visto la luce nel 2013 a Pisa e che ha raccolto un round di 600mila euro da Tim Ventures, il braccio di corporate venture del gruppo Telecom Italia. L’idea, nata alla fine del 2012 da un’azienda formata da ex ricercatori informatici della Scuola Normale Superiore di Pisa, è quella di rendere più “democratico” l’accesso al cloud. «ClouDesire permette a qualsiasi software house di trasformare i suoi prodotti in Saas, ossia software as-a-service, rendendoli disponibili online in maniera completamente automatizzata», spiega Eddy Fioretti, ceo di ClouDesire, entrato nel gruppo nel 2013. «Non solo. La nostra piattaforma è cloud-agnostica ossia il prodotto viene reso disponibile su qualunque cloud scelto dal cliente. Infine, è prevista la vendita automatizzata che permette di completare tutto il processo di fatturazione e pagamento in cassa» spiega.
    Attualmente è in corso la vendita della suite ai grandi service provider. «A Telecom Italia l’abbiamo venduta un anno prima che decidessero di investire su di noi. Fastweb ha appena pubblicato il suo marketplace e anche gli oltre quattromila studenti universitari che parteciperanno al Campus Party, dal 19 al 24 luglio a Bergamo, utilizzeranno la nostra piattaforma per distribuire i prodotti che creeranno» commenta Fioretti.

    Il progetto del team, composto da sette persone, tre cofondatori tra cui Fioretti e quattro risorse che lavorano alla piattaforma full-time, è ancora più ambizioso. «Dal giorno in cui è nata la piattaforma avevamo un sogno nel cassetto: quello di realizzare il nostro public store di cloud. Questo è quello che ha finanziato Telecom Italia». Il punto di partenza della startup è stato invece l’autofinanziamento e la partecipazione a bandi regionali ed europei. «Tra il 2013 e il 2014, abbiamo costruito il prodotto con un totale di circa 500mila euro. Il finanziamento di Telecom, invece, lo stiamo utilizzando per dare continuità alla rivendita della nostra tecnologia ai grandi service provider e soprattutto per attività di lancio e di market test del nostro public store» spiega Fioretti. Al momento non è prevista alcuna exit. «In futuro auspichiamo che ci sia ma finora non abbiamo un timing preciso. Il nostro obiettivo, adesso, è quello di continuare a crescere e dimostrare la realizzabilità del nostro business. Abbiamo comunque già ricevuto un’offerta d’acquisto, a fine 2013, la tecnologia era già pronta, ma l’abbiamo rifiutata» conclude.

    Ti.P.

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