Il premio Nobel per la Pace è stato assegnato al presidente colombiano Juan Manuel Santos, l'artefice del processo di pace che negli ultimi anni ha portato al dialogo con i guerriglieri delle Farc e alla pacificazione nel paese sudamericano, martoriato dalla più antica guerriglia al mondo. Dopo più di mezzo secolo di guerra civile, guerriglia ed economia del narcotraffico, con un bilancio di sangue di circa 250mila morti, governo e guerriglieri si sono seduti al tavolo, sotto l'egida del presidente cubano Raul Castro, arrivando a siglare uno storico accordo di pace. Peccato che poi domenica scorsa il referendum che avrebbe dovuto dare il sigillo popolare ai termini dell'intesa ha respinto a sorpresa l'accordo, sia pur con un'affluenza bassissima: a fare paura sono state soprattutto l'amnistia e la possibilità di ripartenza politica resa offerta ai guerriglieri. Le ferite di 50 anni di violenza sono dure da chiudere. Ma sia il govenro che la guerriglia hanno sostenuto che non si tornerà indietro.