Nelle ultime settimane, insieme alle vendite che hanno colpito i titoli di Stato a livello globale, è tornato d'attualità lo spread. Il termine indica una differenza e nello specifico finanziario italiano viene utilizzato per indicare la differenza tra il rendimento dei BTp decennali italiani e quello dei Bund tedeschi. Indicando il grado di affidabilità che i mercati finanziari assegnano all'Italia, il suo innalzamento è indubbiamente associato alla paura. Negli ultimi giorni il nervosismo in vista del referendum costituzionale del 4 dicembre ha convinto molti investitori ad alleggerire le posizioni sull'Italia. La grande finanza è favorevole al “Sì” che permetterebbe una prosecuzione della stabilità politica, mentre il “No” aprirebbe un periodo di grande incertezza. Negli ultimi giorni lo spread è arrivato a toccare quota 161 per poi assestarsi poco sopra 150.