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3/5 Digital Tales – «Bookbound Brigade»

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    Sviluppare videogiochi in Italia? Cinque storie dell'industria indipendente

    Di seguito, una breve panoramica sui nomi italiani da tenere d'occhio. Lungi dall'essere esaustiva, vuole però dar conto di sviluppatori diversi per dimensioni, strategie e approccio ai contenuti. Ed essere, in questo senso, indicativa di un fermento dalle tante anime diverse che può, se ben governato, aprire un mercato nuovo per il Paese. Si dice che il 2016 sia stato un anno d'oro per il gaming italiano. Non è del tutto vero. Ma un po' sì. Mentre i numeri non permettono trionfalismi – nonostante la crescita rilevata dal censimento degli sviluppatori reso pubblico martedì, è impossibile parlare di un'industria fiorente -, è indubbio che i segnali di crescita vadano accumulandosi come mai prima. È per di più da considerarsi epocale per il settore la legge di riforma del Cinema e dell'audiovisivo approvata dalla Camera a inizio novembre: per la prima volta i videogiochi vengono inclusi in una politica pubblica di sostegno a favore dell'industria culturale e creativa. Per questo, produttori e distributori potranno beneficiare di un credito d'imposta che sarà coperto attraverso il fondo istituito dalla legge con una dotazione minima di 400 milioni di euro all'anno

    3/5 Digital Tales – «Bookbound Brigade»

    Specializzata in racing game e giochi d'avventura, l'azienda fondata nel 2006 a Milano da Giovanni Bazzoni ha oggi sedi anche a Roma e Miami, un bilancio di 1,3 milioni di euro annui e 15 persone impiegate. Tipico della maggior parte degli sviluppatori italiani, il forte orientamento al b2b si traduce per DTales nello sviluppo di applicazioni multipiattaforma, advergame, edutainment e soluzioni e-learning. Ciò non toglie che in 10 anni di attività, oltre a lavorare per studi e publisher internazionali, la software house abbia autopubblicato giochi mobile come “Battleloot Adventure”, “Ducati Challenge” e la serie “SBK Official Mobile Game”, capaci di superare i 20 milioni di download, scalare più di una classifica internazionale, aggiudicarsi due Draghi d'oro e una candidatura per il Miglior gioco dell'anno a Game Connection Asia del 2013. In attesa lo studio debutti su console e nella realtà virtuale – i due ambiti di sviluppo annunciati -, “Bookbound Brigade” indica già una direzione nuova: platform dalla grafica 2d e a scorrimento orizzontale, il gioco annunciato per fine 2017 permette di manovrare un manipolo di eroi storici e della letteratura in una lotta contro orde di mostri leggendari, una bagarre finalizzata alla ricomposizione del nostro patrimonio culturale. E una sintesi esemplare di idee buone, contenimento degli investimenti e spasso.

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