4/5 Tiny Bull Studios – «Blind» e «Omen Extitio: Plague»
Previsto per i primi mesi del 2017 e per tutte le maggiori piattaforme virtuali (Oculus Rift, Htc Vive, PsVr e OsVr), “Blind” è un'avventura in grado di far (non) vedere il mondo attraverso gli occhi ciechi della protagonista. Un approccio elegantissimo e dai risultati strabilianti a un supporto di fatto ancora rischioso (da inizio anno gli analisti stanno via via ridimensionando le previsioni di vendita dei visori). Non è un caso che i Tiny Bull Studios, che l'hanno sviluppato, stiano parallelamente lavorando a “Omen Extitio: Plague”, un gioco di ruolo che punta a essere il primo capitolo di una serie, una sorta di libro game digitale per la cui traduzione è stata appena conclusa una campagna Kickstarter di successo. Segno che il dev team – 15 persone – raccoltosi attorno all'intraprendenza di Matteo Lana e Rocco Tartaglia, due laureati in Realtà virtuale e Multimedialità incontratisi fra i banchi dell'Università degli studi di Torino, punta a cogliere qualsiasi opportunità di finanziamento. Ospitata fino a dicembre presso l'Incubatore di Imprese Innovative del Politecnico di Torino, all'interno del progetto Treatabit, la società fondata a marzo 2013 ha soprattutto sviluppato progetti b2b mobile, web e installazioni custom in realtà virtuale e aumentata. Lo studio fa anche parte di T-Union, l'associazione di sviluppatori indipendenti nata per promuovere l'industria del pixel in Italia.
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