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1/4 Vademecum per colloqui di lavoro al tempo dei social

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    Vademecum per colloqui di lavoro al tempo dei social

    1/4 Vademecum per colloqui di lavoro al tempo dei social

    La stretta di mano è decisa, sincera, accompagnata dagli sguardi fissi negli occhi. Quel gesto antico tra il responsabile delle risorse umane e un manager che l'azienda vorrebbe assumere sta aprendo una lunga trattativa per occupare un posto di rilievo. Ma il pretendente sa di avere le carte in regola per raccontare cosa ha fatto, il valore aggiunto che sarà in grado di portare e cosa sarà in grado di realizzare.

    D'altra parte è un manager che ha sempre parlato con i fatti, non ha dovuto mettersi in mostra sapendo che si sarebbero accorti delle sue capacità.
    Tutto bello, tutto vero, se stessimo discutendo di 20 anni fa. Oggi, che vi piaccia, anzi che ci piaccia o no, è cambiato tutto. Certo, la stretta di mano c'è ancora, ma è invisibile, digitale. “Parliamo di uno dei concetti più nuovi e importanti che siano stati introdotti con l'ascesa di Internet” spiega Andrea Barchiesi, tra i massimi esperti in Italia di analisi e gestione della reputazione digitale e web intelligence, amministratore delegato di Reputation Manager. Che nel suo nuovo libro “La tentazione dell'oblio. Vuoi subire o costruire la tua identità digitale?” analizza perché non dobbiamo sganciarci da quei fili invisibili che, se ben regolati, possono costituire dal linea di confine tra un percorso di successi o di fallimenti.

    “Non si può nascondere che esista una forte spaccatura nella società tra chi pensa - e secondo me sbaglia - che la vita digitale sia un problema e chi la considera un'opportunità”.

    Non essere “pubblici” è così rischioso?
    “Se pensa di muoversi nel mondo del lavoro con delle chance in più degli altri, certamente. Oggi un recruiter la prima cosa va a vedere, senza che tu lo sappia, è cosa c'è di te sul web e nel circa 40% dei casi si viene scartati proprio dopo questa stretta di mano digitale di cui non sai nulla.”
    Proviamo allora a costruire degli esempi pratici, con tre coppie di figure di riferimento in negativo e in positivo: un giovane all'inizio della carriera, un manager e metà del percorso e un senior.

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