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Viaggi, investire su territori e digitale

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Viaggi, investire su territori e digitale

C'è un prima e un dopo. L'ingresso, nelle scorse settimane, del colosso Airbnb nel mondo delle esperienze di viaggio cambia tutto. “Dovremo affrontare questo evento molto forte. Gli hotel saranno costretti a ripensare la loro offerta, vendere il letto non basta più: lo diciamo da anni ma oggi è ancora più vero – spiega Giancarlo Carniani, direttore di Bto 2016 che apre domani a Firenze – Mentre le catene come Marriott e Starwood procedono alle fusioni e altri grandi operatori come Accor differenziano con acquisizioni nella sharing economy, gli hotel italiani hanno solo una possibilità: i territori”.

La pressione di grandi fenomeni esterni come il potenzionamento di Airbnb, che offre non solo più alloggi e relazioni ma anche esperienze, costringe tutta l'offerta turistica italiana a fare un passo in avanti in termini di innovazione. Sui territori gli operatori dovranno aggregarsi a partner per offrire un prodotto turistico completo, dovranno investire su loro stessi, sulla promozione e su tutta la filiera, sfruttando le potenzialità di internet per incontrare la domanda.

Perché i dati parlano chiaro: mentre i volumi europei delle prenotazioni crescono a ritmo del 3% l’anno, quelle online crescono il doppio, circa il 7% all’anno, secondo i dati di Phocuswright che saranno presentati proprio a Buy Tourism Online. “E i big come Booking ed Expedia stanno già passando alla messaggistica con l’ intelligenza artificiale”, avverte Carniani. Perché mentre le app di viaggio ancora non hanno trovato una fisionomia di successo, l’instant messaging è un fenomeno che si sta consolidando con prenotazioni attraverso Messenger e WhatsApp. Per non parlare dell’user experience del turista, che usa lo smartphone non solo per prenotare le tappe ma - durante il viaggio stesso -per cercare informazioni, eventi e condividere sui social media la propria esperienza.

Ma, in questo contesto digitalizzato governato da grandi motori di ricerca coi loro algoritmi, come si può spingere a innovare un'offerta turistica come quella italiana fatta di piccole attività ricettive alberghi, ristoranti a conduzione familiare? Come aiutare tutto il comparto a fare un passo in avanti se si vuole che la ricchezza generata dal turismo resti in mano a operatori italiani e a chi quella stessa ricchezza genera? Se ne occuperà al termine di Bto la prima edizione di Ecosistemi Digitali (Firenze, 2 dicembre, evento promosso dal Ministero dei Beni Culturali e Turismo, Ministero allo Sviluppo Economico e Regioni italiane, e sviluppato assieme alla Regione Toscana e a Toscana Promozione Turistica). Verranno affrontati tre temi chiave come “Da Digitale a Ecosistemi turistici digitali” con Rodolfo Baggio, coordinatore area Sistemi Informativi e Tecnologie di Comunicazione dell’Università Bocconi, “Big Data e intelligenza artificiale” con Euro Beinat, professore di Geoinformatica dell'Università di Salisburgo e infine “Co-creazione della strategia di promozione turistica digitale” con Pierluigi Sacco, professore di Economia della Cultura alla Iulm. I tre esperti guideranno i lavori dei 10 tavoli di confronto, con oltre 100 esperti. L’obiettivo è proprio definire un impegno comune per lo sviluppo della digitalizzazione nella promozione turistica della Destinazione Italia, elaborare le progettualità e definire le azioni per l’attuazione del Piano Strategico di Sviluppo del Turismo 2017-2022 sui temi del turismo digitale.

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