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Ecco come sarà la Brompton elettrica

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Ecco come sarà la Brompton elettrica

Per l'inaugurazione del nuovo stabilimento di Brompton a Greenford, 15 km ad ovest della City, all'interno dei confini della Greater London, quattro volte più grande del precedente, c'erano tutti. A partire da un lucidissimo principe Filippo, duca di Edimburgo, il marito della Regina Elisabetta che a 95 ha presenziato la cerimonia, a significare l'importanza di questo brand per la Grande Bretagna: la Brompton è un'icona del made in England, come la Mini o il Burberry.

La fortuna di questa bici passa dalla intuizione del suo inventore, Andrew Ritchie – arrivato alla cerimonia pedalando sulla sua Brompton, con tanto di calzino sopra i pantaloni per evitare la catena - che nel 1975 dalla sua casa a South Kensington con la finestra che dava sulla chiesa di Brompton – da cui il nome - disegnò questa due ruote funzionale, facile da piegare e caricare, pensata per gli spostamenti urbani dei pendolari. Una bici che è rimasta apparentemente la stessa da allora, con innovazioni continue nella funzionalità che però non ne hanno modificato il design.

Per il taglio del nastro della nuova fabbrica c'erano tutti i 250 lavoratori di Brompton. Guidati dal giovane amministratore delegato Will Butler-Adams. Un ragazzone alto, entusiasta, orgoglioso della sua creatura: «La mia società lavora per rendere le persone felici nelle città. La nostra bici è perfetta per spostarsi velocemente e per essere trasportata sui mezzi pubblici, evitando di restare chiusi in un'auto in coda fermi nel traffico».

La distanza media dei pendolari nel percorso casa-ufficio è di otto chilometri, ha raccontato l'ad di Brompton: «Noi di Brompton non siamo nell'industria della bicicletta ma piuttosto nell'industria della mobilità, dell'urban living. E per questo nel marketing lavoriamo per invogliare le persone a cambiare abitudini di vita. Per spingerle a scegliere il nostro prodotto per spostarsi nel tragitto casa-lavoro. La soluzione per la mobilità urbana è la bicicletta, assieme . Noi cerchiamo di innovare, in questo che è apparentemente un mezzo semplice. Di produrre modelli sempre migliori, resistenti, sicuri e affidabili, facili da usare, da piegare e da trasportare».

A Londra il 4% della popolazione – 14 milioni gli abitanti nell'area della Greater London - si sposta ogni giorno in bici. Una nicchia se rapportata alla popolazione complessiva della metropoli. Ma tantissime persone – e basta fare un giro nel centro di Londra per rendersene conto - se si fa il confronto con altre capitali europee. «Questa è l'opportunità che noi di Brompton cerchiamo di promuovere. E i Governi hanno cominciato a capire che favorire la mobilità sostenibile, la gente che cammina o pedala, conviene perché riduce la spesa sanitaria».

La bicicletta perfetta per la mobilità urbana, dicono in Brompton, deve essere “fatta su misura sulla tua vita” (“fit into your life”): deve essere facile da utilizzare, non occupare tanto spazio. Quando non si usa deve essere facile da mettere via. E deve essere trasportabile sui mezzi pubblici. Insomma, una pieghevole come la Brompton che può essere personalizzata con 50 milioni di combinazioni, può essere la soluzione.

Brompton, come gli elettrodomestici Dyson, è una delle poche realtà manifatturiere rimasta ancora inglese. Una Brompton è una Brompton. Prodotto simbolo, tanto che il marchio viene usato come sinonimo per identificare una bici pieghevole. Un po' come succede con l'iPhone per gli smartphone, o con la Bic per le penna a sfera.

La eBike Brompton
La prossima sfida di Brompton è l'elettrico. «Da dieci anni – spiega ancora il ceo Butler-Adams - parliamo di come fare la nostra e-bike. Ebbene, il momento è finalmente arrivato». La Brompton elettrica – il cui prototipo è stato presentato in anteprima a un gruppo ristretto di giornalisti presenti (per l'Italia ero l'unico) - sarà come quella attuale, in apparenza. Il motore è nascosto nel mozzo della ruota anteriore, che è più largo del normale ma ha lo stesso spessore. La pila è contenuta nella borsa che viene attaccata al manubrio, e che ha anche spazio per contenere tutto quello di cui si ha bisogno per gli spostamenti casa-lavoro (computer portatile, abbigliamento eccetera eccetera).
In questo modo Brompton è riuscita in quello che è il limite attuale delle bici elettriche: la bici elettrica Brompton non pesa come un motorino e sarà facile da trasportare perché la batteria resta nella borsa che si mette in spalla quando si deve portare la due ruote a mano.

La Brompton elettrica - i cui primi modelli saranno messi in commercio nel 2017 in alcuni mercati, ma non in Itlaia - tolta la pila, pesa poco più di una Brompton normale. Sui tredici chili. Insomma, una ragazza riesce a scendere con la bici in mano una rampa di scale della metropolitana senza troppa fatica, cosa che non accade con i concorrenti che raggiungono e superano anche i 22-25 kg di peso.
Per arrivare a questa innovazione ci sono voluti tanti anni di ricerca e tanti prototipi. Il motore della e-bike Brompton è stato creato da start-up frutto di una joint venture tra Brompton e la Williams, la casa di Formula Uno, che ha sviluppato il motore mediando per una bici le tecnologie avveniristiche delle auto più veloci. Il cambio è stato invece sviluppato assieme a una società americana che realizza droni militari. Non ci saranno display visibili sul manubrio. o strani collegamenti elettrici nella Brompton elettrica. Tutto pulito.

Senza orpelli aggiuntivi. Pensando al peso, alla funzionalità e al design. Ma niente è lasciato al caso. Per un prodotto che quando verrà lanciato – scommettono qui - cambierà il modello di business per un segmento in grande crescita. La Germania è il primo mercato mondiale per le e-bike, dove le vendite di questi prodotti sono esplose, con un fatturato passato in poco tempo da 20 milioni di euro agli 1,2 miliardi di euro attuali. In Brompton ci credono. Forse anche per questo hanno allargato lo stabilimento.

La società ha un fatturato di oltre 36 milioni di euro, esporta l'80% della produzione in 44 nazioni – la metà in Asia – con 45mila bici vendute ogni anno, ed è in attivo. Tutta con mezzi propri, senza indebitamento. Il referendum sulla Brexit non ha cambiato i piani della società «ma ci ha fatto venire dei forti mal di testa», racconta il responsabile commerciale della casa inglese. Così, quindi, come Google e Facebook che hanno già fatto sapere di volere ampliare le loro attività in Gran Bretagna, e come Jaguar-Land Rover che ha annunciato di voler spingere sulla produzione di auto elettriche in Uk assumendo 10mila persone, anche la piccola grande Brompton resta in scia, su questa strategia, tutta made in England. Pedalando, ostinatamente, alla sua velocità.

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