9/10 “Titanfall 2” (Respawn Entertainment, Electronic Arts). Per Pc, Ps4, Xbox 360 e Xbox One
Tolte simulazioni più realistiche come “Arma 3” e la sua ultima espansione “Apex”, quest'anno il miglior first person shooter sulla piazza è lui, “Titanfall 2”.
Se “Battlefield 1” e la sua rievocazione della prima guerra mondiale vanno applauditi per la scelta in controtendenza di tornare indietro nel tempo, la vastità corale delle battaglie (con 40 o 64 giocatori simultanei) e una sensibilità narrativa non scontata per uno sparatutto, in quanto a spasso e godimento per gli occhi il seguito di “Titanfall” non ha eguali. Men che meno se ne si cerca un degno avversario nel “Call of Duty” più recente, “Infinite Warfare”, ancora il più premiato dai numeri, ma in lento declino.
Come “Infinite Warfare”, lo shooter di Respawn racconta conflitti futuribili, caratterizzati da camouflage ottici, droni senzienti, trappole olografiche e giganti robot manovrabili, vera specialità della casa. Ma lo fa infinitamente meglio della concorrenza.
Anzitutto perché la cornice fantascientifica che in “Call of Duty” appare posticcia, in “Titanfall 2” è congegnale. Poi perché la sua fluidità e la possibilità di personalizzare in modo significativo equipaggiamenti e strategie lo rendono superlativo nelle sfide online. Non a caso sviluppato dagli autori dei due “Call of Duty” migliori, quei “Modern Warfare” da poco rimasterizzati, “Titanfall 2” è uno dei titoli più ignoranti e insieme catartici a memoria di videogiocatore.
Cosa ci è piaciuto: il dettaglio grafico, la personalizzazione significativa di equipaggiamenti e strategie, e una fluidità da re degli sparatutto arcade.
Cosa non ci è piaciuto: assente nel primo capitolo, la campagna single player è buona, ma ancora insufficiente. I vecchi fan della serie scopriranno pochissime novità.
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