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Il futuro secondo Ericsson: ecco i consumer trend per il 2017

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Il futuro secondo Ericsson: ecco i consumer trend per il 2017

Come ogni anno il ConsumerLab di Ericsson presenta il futuro dei trend tecnologici e ne misura l'impatto che avranno sulla vita delle persone.
Lo studio, presentato a Roma, si rifà ad una ricerca online effettuata ad ottobre 2016 e ha coinvolto 7.138 persone in 14 diverse metropoli dislocate in tutti i 5 continenti. Il campione è di età compresa tra i 15 e i 69 anni e, secondo i parametri stilati da Ericsson, rientra nella categoria “advanced internet users”, ovvero persone con una spiccata predisposizione all'uso delle tecnologie.
Ne è emerso che i 10 trend tecnologici più gettonati e suscettibili di interesse hanno in comune tre aspetti: realtà virtuale, intelligenza artificiale e nuovi paradigmi per la privacy digitale.
Intelligenza artificiale
Il 35% del campione vorrebbe l'AI come supporto per il proprio lavoro e, in un caso su 4, c'è chi le assegnerebbe anche ruoli manageriali. In Italia una persona su 5 vorrebbe un'assistente avanzato per rispondere alle email, trovare notizie online e aggiornare i propri profili social. Resta però alta la paura che forme evolute di intelligenza artificiale possano causare perdite di impiego, timore meno percepito in Italia.
Internet of Things
Il 40% degli intervistati mostra forte interesse per l'IoT, desiderando anche che i device mobile possano imparare le loro abitudini e possano gestire alcune attività al posto loro. In Italia la percentuale è del 25%.
Guida autonoma
L'intelligenza artificiale a supporto della guida è gradita dal 65% del campione (a livello mondiale), necessità condivisa anche dai pedoni: il 25% si dice più sicuro nell'attraversare la strada se fosse frequentata da automobili senza conducente. In Italia il 18% degli intervistati vorrebbe possedere un'automobile selfdriving, percentuale identica a quella dei pedoni che si sentirebbero più sicuri. Un italiano su 3 percepisce i problemi che possono derivare dalle attività di hacking sulle vetture a guida autonoma.
Realtà integrata
L'80% di chi fa uso di realtà virtuale (VR) crede che sarà indistinguibile dalla realtà fisica nel corso dei prossimi 3 anni. A livello mondiale il 50% degli intervistati guarda con favore all'abbigliamento che permette di interagire con la realtà virtuale. Gli italiani associano realtà virtuale e realtà aumentata (AR) ai media e alla tv e il 25% di chi ha un'età compresa tra i 16 e i 19 anni si dice disposto a pagare per interagire con VR e AR.
Conseguenze per la salute
Guida autonoma, realtà virtuale e aumentata destano però qualche dubbio, il 30% degli intervistati crede che dovrà fare ricorso ad antiemetici per gestirne gli effetti.
Sicurezza e oggetti smart
Più della metà del campione preso in esame fa uso di oggetti intelligenti di diverso tipo. C'è però un rapporto ambivalente tra le persone che affermano di sentirsi più sicure grazie ai propri smartphone e quelle che percepiscono rischi maggiori. In Italia la percentuale di coloro che dicono di usare gli smartphone per sentirsi più sicuri è del 35%.
Social media-centrici
Per il 30% degli intervistati a livello globale (il 20% in Italia) i social media sono dei container in cui confluiscono informazioni e spunti. Il 25% dà maggiore peso alle opinioni dei propri contatti piuttosto che a quelle dei politici. In Italia l'engagement è vissuto in modo meno importante e il 42% degli intervistati sostiene di non lasciarsi influenzare dalle opinioni altrui per effettuare acquisti.
Realtà aumentata, ad ognuno la sua
La maggior parte del campione vorrebbe usare occhiali a realtà aumentata per aumentare la propria sicurezza, prevenendo pericoli e illuminando aree buie. Il 33% vorrebbe invece farne uso per eliminare ciò che disturba il loro campo visivo
Privacy
In materia di privacy il campione appare diviso. Il 40% preferisce usare servizi criptati e riconosce la necessità che vi sia un ragionevole rispetto per le proprie informazioni, il 33% ritiene invece che la privacy, almeno quella digitale, non esista più.
Oligopoli tecnologici
Il 40% del campione vorrebbe che tutto ciò di cui fanno uso online provenisse dalle 5 aziende tech più grandi del mondo e, inoltre, il 75% di questi è convinto che ciò accadrà entro i prossimi 5 anni. In qualche modo l'Italia non fa eccezione, considerando che il traffico internet mobile è soprattutto appannaggio di Facebook, YouTube, Instagram e WhatsApp.
Per Michael Björn, a capo della ricerca del ConsumerLab di Ericsson, «oltre al tempo reale credo ci sia bisogno di cominciare a parlare di tempo della realtà, perché ciò che chiamiamo realtà diventa ogni giorno più personale e soggettivo». La convergenza va verso il mobile e verso l'IoT, diventa quindi primario che la connettività sia rapida e stabile e che l'autonomia degli oggetti connessi migliori.

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