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Le Pmi italiane non temono la tecnologia ma faticano a pianificare il business

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Le Pmi italiane non temono la tecnologia ma faticano a pianificare il business

Sulle ali dell'ultima ricerca che ha coinvolto 13.000 PMI di 19 Paesi europei, tra cui l'Italia, svolta con Ipsos Mori e presentata oggi al Microsoft Forum di Milano, Carlo Purassanta, Ad Microsoft Italia, nella plenaria dell'evento invita le aziende italiane ad abbracciare definitivamente il futuro e a sfruttare i vantaggi competitivi della digitalizzazione: «Le nuove tecnologie intelligenti possano offrire una risposta alla necessità di produttività e di crescita delle nostre imprese. Il Piano Industria 4.0 intende proprio aiutare le aziende italiane a cogliere questa occasione per recuperare flessibilità e competitività ed in questo contesto i player ICT devono fare squadra con le istituzioni per promuovere una trasformazione digitale a tutto tondo».
Dalla ricerca emerge che le PMI italiane non temono la tecnologia, anzi, la considerano un alleato per liberarsi da operazioni routinarie e dedicare più tempo all'espressione della propria creatività. Risparmio di tempo (il 79%) e flessibilità (73%) sono i plus della rivoluzione hi-tech in base alle risposte, che però confermano il ritardo accumulato in questi anni, visto che in tema di pianificazione, “una leva fondamentale anche per ottenere finanziamenti e investimenti dall'estero”, c'è da piangere, dato che l'Italia è il primo tra i Paese europei in cui le PMI dichiarano di non avere un business plan strutturato (30% - la media EU è del 22%, con un picco del 29% tra le microimprese): da noi è solo il 23% a dichiarare di avere un piano, di breve respiro, 12 mesi, (il 13%) o di orizzonte più ampio, da 1 a 3 anni (il 10%). Siamo i fanalini di coda, insomma.
Nella cornice della plenaria è stato presentato in Italia il nuovo device Microsoft HoloLens (di cui riferiamo in un articolo a parte) per la “mixed reality”, promettente per le applicazioni industriali, che serve anche per lanciare la nuova sfida legata all'InternetOfThings, al Cloud e, soprattutto, all'Intelligenza Artificiale: “Il nostro obiettivo è democratizzare l'IA e crediamo che persone e macchine possano interagire in uno scenario di crescita in cui si delineeranno nuove opportunità. Le persone hanno creatività e capacità relazionale, le macchine incorporano sempre più capacità di ascolto, visione e interazione e possono potenziarle grazie alle infinite possibilità di calcolo e analisi che abilitano”, continua Purassanta.
È quindi un mondo “aumentato” quello a venire (ma più vicino di quanto si pensi) che immagina Microsoft con i suoi partner dell'ecosistema aziendale: startup e imprese pronte a mettere sul campo energie per progettare e lanciare sul mercato device e piattaforme digitali intelligenti per dare vita al nuovo network interattivo in cui uomini e macchine collaboreranno insieme. Negli stand espositivi si vedono soluzioni diterze parti come la STS Gesture Command, componente touchless che attraverso la Microsoft Kinnect, consente di fare già telemedicina avanzata. Oppure la Virtual Retail Company italiana ELSE Corp, che offre ai clienti B2B una piattaforma innovativa che include realtà virtuale, 3D Commerce, Cloud e Hybrid Manufacturing: per creare, condividere e vendere in modo nuovo vestiti e scarpe.
Grazie a queste e alle altre tecnologie, in mostra e aperte al pubblico anche nella nuova sede nel cuore di Milano, la Microsoft House (che nelle prime due settimana di apertura al pubblico ha già registrato 5.000 ingressi), l'ecosistema digitale allestito da Microsoft deve provare a colmare il gap digitale che ancora c'è in Italia. L'obiettivo è rivoluzionare il mondo del business ed è forse l'ultimo treno per l'Italia, dati alla mano. Con gli incentivi del Piano Industria 4.0, “a cui le aziende stanno rispondendo bene”, chiosa Purassanta, “con le PMI italiane e le istituzioni potremo realizzare insieme e in fretta, un mondo in cui il modo di lavorare e di fare profitti, sarà molto diverso da quello vissuto fino a oggi”.

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