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Digiti «depressione»? Google ti propone un questionario sulla tua…

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Digiti «depressione»? Google ti propone un questionario sulla tua salute psicologica

Dimmi cosa cerchi su Google, ti dirò se sei depresso. O meglio: sarà il motore di ricerca a dirtelo, e a invitarti a rispondere a un questionario chiamato PHQ-9, elaborato dalla Nami (la Nation Alliance of Mental Illness). Per adesso il progetto è attivo solo negli Stati Uniti, dove quasi un adulto su cinque sperimenta disturbi legati alla depressione nel corso della vita. Il motore di ricerca attiverà un bottone per proporre agli utenti che cercano termini come “depressione” o “disturbi depressivi” di rispondere al questionario che permette un’autovalutazione del livello di depressione.

Rispondendo a un giornalista del Financial Times, il produttore di prodotti Google, Vidushi Tekriwal, ha spiegato che le risposte degli utenti che compilano il test non saranno conservate dal motore di ricerca, e che non si riceverà pubblicità mirata dopo aver risposto alle domande sulla depressione.

Il questionario PHQ-9 è composto da nove domande: al soggetto viene chiesto quanto spesso sente di avere “poco interesse” o “piacere” nel fare alcune le cose, oppure se ha problemi di concentrazione su attività come la lettura del giornale o la televisione.

Vari studi - spiegano dalla Nami - hanno concluso che è un modo conciso e affidabile per rilevare accuratamente i segni della depressione clinica. L’istituto ha riscontrato, inoltre, che negli Stati Uniti chi è affetto da depressione si rivolge a un centro specializzato con un ritardo di 6-8 anni rispetto a quando sono stati registrati i primi sintomi.

In Italia, secondo il Censis il 32,3% dei cittadini cerca abitualmente online informazioni sulle questioni relative alla salute. Si ricorre al web soprattutto per la ricerca di informazioni su specifiche patologie, terapie, vaccinazioni (73,5%).Un’ampia parte degli utilizzatori di internet per la salute indica di cercare informazioni su medici e strutture cui rivolgersi in caso di malattia (42,7%) e si tratta più ampiamente degli intervistati dai 45 ai 64 anni (52,0%). Inoltre, il 25,3% dichiara di utilizzare internet per aspetti pratici, come prenotare visite, esami o comunicare con il proprio medico.

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