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3/5 Quando la startup fa flop/Amp'd Mobile

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    i fallimenti più costosi

    Quando la super startup non decolla: 5 flop clamorosi della Silicon Valley

    Lunedì ha fatto notizia il maxi-investimento da 10 miliardi di dollari che Softbank, un gruppo giapponese delle telecomunicazioni, destinerà alla app californiana di trasporti Uber. L'accordo è stato salutato come «uno dei più grandi round di sempre nel mondo startup», anche se tecnicamente non si parla di un round (e Uber non è più una startup, essendo nata nel 2009). Un buon segnale? Non è detto. La storia recente dei finanziamenti record è costellata dai flop di imprese che avevano guadagnato la fiducia degli investitori prima di scivolare verso la cessione o la bancarotta definitiva. Cb Insights, una società di consulenza americana, ha dedicato uno studio ad hoc ai 121 fallimenti «più grandi e costosi di tutti i tempi». Eccone alcuni.

    3/5 Quando la startup fa flop/Amp'd Mobile

    È stata anche più rapida la parabola di Amp'd Mobile, una startup di Los Angeles che si proponeva come «mobile virtual network operator»: in pratica, un network che vendeva servizi come messaggi di testo e video on demand appoggiandosi al network di altre compagnie telefoniche. Fondata nel 2005, la startup è fallita nel 2007 dopo aver raccolto i 324,5 milioni da una lista di fondi venture capital o società private che includeva anche l’emittente americana Mtv e l’etichetta Universal Music Group. Nell'anno del fallimento la startup aveva raggiunto 175mila utenti, senza riuscire però a monetizzare il servizio (oltre 80mila utenti erano registrati come «non paganti») e a saldare i debiti contratti con la società di telecomunicazioni Verizon per l'utilizzo delle sue onde radio.

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