Dell'opportunità di scaricare i propri dati da Facebook si è parlato molto in queste ultime settimane. L'opzione è rintracciabile nelle impostazioni, ed è ben visibile per chi - magari colpito dallo scandalo Cambridge Analytica - ha deciso di chiudere il suo account.
Da sempre Facebook mette a disposizione dell'utente il link per scaricare e conservare le sue informazioni. In un click, un utilizzatore medio, si trova davanti a qualche gigabyte di dati che, di fatto, è un tracciato abbastanza fedele della sua vita sul social: informazioni personali, interazioni con gli amici, preferenze, aggiornamenti di stato, bozze di post, foto e video mai pubblicati, e persino chiamate ed sms (per alcuni utenti Android).
Del resto, lo stesso Zuckerberg, durante l'audizione davanti al Congresso Usa ha ribadito a più riprese che la funzione è attiva da anni: «Dalle impostazioni – ha detto il Ceo di Facebook – è possibile scaricare tutti i tuoi dati che hai su Facebook». Ma ha ragione Zuckerberg? O meglio: è vero che con “scarica le tue informazioni” entri in possesso di tutti i tuoi dati passati attraverso Facebook? La risposta è no. C'è una vasta serie di informazioni appartenente all'utente che non è inclusa nel pacchetto che Facebook concede in download.
Fra queste: le informazioni raccolte da Facebook sulla cronologia di navigazione, le informazioni raccolte da Facebook sulle App visitate e sulle attività svolte all'interno di tali App, le informazioni sugli inserzionisti che hanno preso i tuoi dati di contatto su Facebook più di 60 giorni fa, e infine gli annunci pubblicitari coi quali hai interagito più di due mesi prima dal giorno che decidi di fare il download.
Facebook raccoglie, attraverso i suoi “like button” sparsi per la rete, la cronologia di navigazione di un utente loggato. Secondo Zuckerberg lo fa temporaneamente e a scopi pubblicitari. Tuttavia, questa cronologia non è presente nelle informazioni che l'utente può scaricare. E questo rende molto opaco il modo in cui Facebook tratta i dati personali in ambito pubblicitario.
Le categorie pubblicitarie
Di recente il Washington Post ha segnalato che Facebook suddivide gli utenti, per scopi pubblicitari, in 98 categorie. E lo fa attraverso inferenze statistiche, utilizzando oltre 50mila attributi. L'azienda di Menlo Park ha più volte sostenuto che queste inferenze sono incluse nel pacchetto ottenibile con “Scarica i tuoi dati”, alla voce “Argomenti degli annunci”. Tuttavia, scaricando i dati di un utente, gli annunci pubblicitari includono solo marchi, celebrità e argomenti generali. Mentre la categorizzazione è presente in una lista molto meno accessibile denominata “Le tue categorie”, che non è scaricabile.
Cosa sa di me Facebook che non posso scaricare
In questa sezione ho scoperto alcune cose che Facebook sa di me, e non perché io gliele abbia dette, ma semplicemente perché le ha dedotte dalla mia attività sul social. Eccone alcune: vivo lontano dalla mia famiglia di origine, vivo lontano dalla mia città di origine, sono un primo utilizzatore di nuove tecnologie (“persone che potrebbero adottare le nuove tecnologie prima degli altri”), sono un giocatore da console, e sono un viaggiatore. Di tutto questo, e di molto altro, non c'è traccia nel download delle mie informazioni. E questo vuol dire che dall'area “scarica le tue informazioni” di Facebook è possibile scaricare parte della tua vita sul social. Ma non tutta.
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