L’agricoltura urbana sposa la causa della ricerca contro il cancro. Succede a Milano dove l’Istituto Oncologico Europeo amplia una fattoria agricola didattica a carattere sociale integrando gli sforzi e avviando una collaborazione a tutto tondo.
Il Bosco-Frutteto di Nosedo, gestito dalla cooperativa sociale Nocetum, nasce a compensazione ambientale della nuova palazzina di pertinenza dello Ieo su un terreno concesso dal Comune di Milano. Il progetto, in contesto periurbano, permette alla cooperativa di ampliare la piccola City Farm già presente: vera e propria fattoria agricola e didattica come esempio di attività produttiva sostenibile e per la fruizione di scuole e gruppi.
Da anni Nocetum svolge, oltre ad azioni di tipo sociale rivolte a fasce deboli, attività di educazione ambientale, alimentare e alla sostenibilità, con percorsi didattico-educativi rivolti a istituti di ogni ordine e grado e visite dedicate a gruppi. Il sistema di esperti che negli anni si è strutturato e collabora all'interno di Nocetum propone un'offerta diversificata e competente, con metodi innovativi basati sull'importanza di formare le nuove generazioni attraverso la conoscenza diretta e il coinvolgimento attivo.
Nell'ambito degli accordi con il Comune di Milano per la compensazione ambientale e ricomposizione del paesaggio, lo Ieo si è impegnato nell’ampliamento per circa un ettaro di area verde già assegnata all'Associazione e a sostenere i costi di manutenzione delle opere realizzate per cinque anni, per garantire l'attecchimento e lo sviluppo ottimale di tutte le piante poste a dimora.
La collaborazione con Nocetum è andata tuttavia anche al di là degli scopi istituzionali, perché sono emersi importanti punti di contatto fra le rispettive missioni, primo fra tutti l'attenzione alle problematiche del mondo femminile nei suoi momenti di maggiore fragilità. Il lavoro di Nocetum per il reinserimento delle madri in condizioni di disagio sociale, non è distante dall'impegno di Ieo a restituire alla famiglia e alla società una donna capace di vivere il più possibile la pienezza della sua vita, anche dopo un tumore.
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